ROMA (25 marzo 2022) Iniziamo con Lecce dove un senza fissa dimora ha ucciso a calci un gattino che stava dormento sotto una macchina, per poi aggredire pure i sanitari dell’ospedale dove era stato portato per verificare le sue condizioni di salute mental. Saliamo nel profondo nord Veneto dove a Vittorio veneto ieri gatti uccisi con la trappola ricavata da un filo del freno della bicicletta, due giorni fa a Frattamaggiore sterminata una colonia di felina che si era stabilita nel cimitero della cittadina campana con almeno sette mici uccisi dal veleno, stessa sorte per un cane e un gatto questa volta di proprietà uccisi dal vicino di casa alcuni giorni fa in provincia di Chieti. Non si parla piu del mostro di Livorno che in qualche mese ha ucciso oltre 50 gatti ed a questi possiamo aggiungere le settanta segnalazioni giunte alle sezioni territoriali dell’ASSOCIAZIONE ITALIANA DIFESA ANIMALI ED AMBIENTE di gatti investiti ed uccisi solamente nell’ultima settimana e la trentina di gatti uccisi avvelenati in diverse località italiane riportate dalla stampa solo negli ultimi sette giorni per portare il macabro conteggio dei mici uccisi a oltre 110 in una settimana. Numeri che fanno rabbrividire se poi riportati su scala mensile e annuale. Numeri che parlano di una strage nascosta di cui a differenza dei cani non si parla quasi mai. “Solo nell’ultima settimana sono stati 110 i gatti uccisi per mano umana e non è nemmeno una delle peggiori da inizio anno- scrivono gli animalisti di AIDAA in un report stampa- Sono numeri su cui riflettere seriamente che oltretutto oltre alla mano degli avvelenatori o degli automobilisti che investono i gatti e poi fuggono vi sono anche delle uccisioni che fanno pensare alla presenza di psicopatici, e non parliamo solo del caso di Livorno, ma anche all’uccisione dei gatti nel trevigiano con trappole fatte con il filo del freno o quelle delle scorse settimane nella zona di Pordenone con due gatti uccisi dai dardi di una balestra. A questi – continua il comunicato dell’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente- dobbiamo poi aggiungere quelli che letteralmente scompaiono nel nulla e di cui non si sa più niente come il piccolo Donatello a Brindisi scomparso da oltre un mese e di cui non si hanno tracce, nei casi come questi è difficile fare una casistica reale. Certo è che il fenomeno non va sottovalutato- conclude il comunicato AIDAA- e per questo stiamo chiedendo da mesi pene certe e severe per chi senza motivo ammazza, avvelena o tortura gli animali, appelli fino ad ora rimasti però inascoltati e che permettono agli assassini ed agli avvelenatori di farla franca in 9 casi su 10”.
DONATELLO IL MICIO SCOMPARSO A BRINDISI. |