domenica 22 luglio 2018

CANILE DI ANDRIA. 3 ANNI E 4 MESI DI GALERA A ESPONENTI LEGA DEL CANE


tre anni e quattro mesi di reclusione e 800 euro di multa per estorsione aggravata in concorso. È la condanna inflitta, in primo grado, dal Tribunale collegiale di Trani qualche giorno fa a due rappresentanti della Lega nazionale per la difesa del cane operanti a Ruvo di Puglia, Antonio Rossini e Giuseppina Scuotto. Secondo quanto contestato dalla Procura di Trani, i due “con minacce, promesse e collusioni, costituite soprattutto nell’abuso della qualità di rappresentanti della Lega per la difesa del cane”, nel 2009 si garantirono il servizio di trasferimento, ricovero, custodia e cura di massimo 255 cani di Ruvo di Puglia, eliminando di fatto gli altri concorrenti, che in modi diversi rinunciarono alla gara indetta dal Comune nel 2008. In particolare una prima ditta rinunciò a partecipare, mentre una seconda (la Malcangi Mirko di Andria) si aggiudicò provvisoriamente la gara nel marzo 2009. Ma i due imputati, pur di mantenere la gestione dei randagi di Ruvo, “costringevano” la ditta in questione, minacciando il padre del titolare anche di ritorsioni, a rinunciare all’affidamento. In cambio si offrirono “di assumere loro stessi la gestione del canile pagando 1500 euro al mese” oppure la possibilità per la Malcangi di partecipare alla gara per l’affidamento dello stesso servizio ad Andria “senza trovare alcuna forma di ostruzionismo da parte della Lega”. La ditta andriese rinunciò all’aggiudicazione del servizio a Ruvo e, nel 2013, partecipò alla gara indetta ad Andria cui, effettivamente, non prese parte la Lega nazionale del cane, riuscendo ad aggiudicarsi il servizio per la cura di 450 cani per 610 giorni.Le contestazioni mosse ai due rappresentanti della Lega nazionale del cane riguardavano anche due episodi di turbata libertà degli incanti. Il primo era relativo alla gara per il canile di Ruvo, ma la contestazione è andata prescritta; mentre per il secondo, relativo alla gara di Andria, i due sono stati assolti “perché il fatto non sussiste”. Sull’estorsione aggravata in concorso, invece, il collegio presieduto dal giudice Giulia Pavese ha condannato gli imputati a 3 anni e 4 mesi di reclusione. I due dovranno anche risarcire i danni nei confronti delle costituite parti civili, ovvero i referenti della Malcangi, difesi dagli avvocati Enzo Papeo ed Enrico Capurso. Le motivazioni della sentenza saranno note entro 90 giorni.