Al momento siamo al sussurro, ma tra poco questo sussurro potrebbe trasformarsi in un vero e proprio grido di vergogna. Dopo la chiusura di Green Hill e la conferma a inizio anno di altri tre anni di libera sperimentazione sugli animali in Italia voluta dal ministro della salute Beatrice Lorenzin con la complicità anche qualche associazioni animalista che tanto animalista non è, ora spuntano i veri e propri "giochi sporchi" attorno a quella vicenda, vediamo di riassumerli in maniera chiara e concisa senza perderci in inutili recriminiazioni. La prima porcheria è la richiesta della procura di Brescia di mettere al sicuro i soldi per poter pagare i cani dati in gestione a LAV e LEGAMBIENTE e da questi fatti adottare a migliaia di persone che ora si ritrovano sul gobbo la richiesta di "pagare" i beagle salvati dal lager bresciano. Al momento le richieste si limitano a 100 euro a cane ma appare evidente che qualora la Marshall (società proprietaria di green Hill) dovesse vincere la partita in tribunale, ammesso che non potrà riaprire Montichiari si vedrà risarcita del valore economico dei cani salvati da quell'inferno legalizzato. La seconda notizia che non deve suscitare scandalo, ma far pensare e pensare pesantemente riguarda la proposta che nei prossimi giorni verrà depositata in Parlamento sotto forma di emendamento da inserire nella legge di stabilità. Bene questa proposta prevede che i cani destinati alla sperimentazione in Italia nei prossimi tre anni possano essere importati senza tener conto degli standard di qualità richiesti nel nostro paese e sopratutto che l'Iva venga abolita su questi animali in modo di fatto da garantire alla Marshall una vendita con maggiore profitto. Siamo al primo step, noi la cosa iniziamo a denunciarla, ma fidatevi ci sono elementi che porteranno purtroppo ancora molto lontano in questa orribile vicenda.