lunedì 6 ottobre 2014

CANI ADOTTATI E AFFITTATI PER FILM PORNO IN ITALIA

ORRORE. CANI FATTI ADOTTARE  E AFFITTATI PER FILM PORNO (con minori?)


Roma (6ottobre 2014) – In apparenza sembrano dei semplici annunci di persone che cercano ed offrono cani attraverso i siti specializzati in annunci gratuiti sugli animali presenti in rete. In realtà nascondono l’orrore dell’utilizzo di cani (ed altri animali) per film pornografici, con il sospetto che in alcuni di questi film siano presenti anche minorenni costretti a girare scene di sesso integrale con questi cani quasi tutti di grossa taglia. A gestire le operazioni ci sarebbero alcuni personaggi residenti in Puglia, Toscana e Lazio già noti alle forze dell’ordine per azioni di sfruttamento di animali a fine di lucro e in passato dediti al traffico illegale di cani verso il nord Italia e verso la Germania con il sospetto che questi cani possano anche essere stati usati per combattimenti nel milanese o diretti ai laboratori di vivisezione in Germania. A Milano, Parma e Cremona invece ci sarebbero le basi operative che con l’ausilio di alcune “volontarie” compiacenti ricevono questi cani, li microchippano e poi li affittano per orge ed incontri sessuali tra adulti consenzienti e per girare filmini amatoriali le cui riprese avvengono in luoghi appartati all’aperto nelle campagne della bassa Lombardia o in case private e club del milanese e del cremonese. Tutto questo per la legge italiana non è reato se non fosse che vi è il forte sospetto che in alcuni casi potrebbero esservi dei minori coinvolti in riprese di sesso orale e completo con i cani e altri animali non si sa se con o senza il loro consenso. Domani AIDAA presenterà un esposto alle procure interessante a questo ennesimo giro di Zoorestia che da quanto appurato vede un giro di oltre 130 cani tutti di grossa taglia (tranne alcuni bassotti) il cui costo di affitto si aggira attorno ai 300 euro per prestazione e ai 400/660 euro per scene in film erotici o pornografici amatoriali o professionali che vengono poi caricati sui siti internet e venduti a caro prezzo ai depravati amanti del genere. Complessivamente si calcola che questo giro di “prostituzione canina” possa fruttare ai vari livelli complessivamente dai 23 ai 25 milioni di euro l’anno, tenuto conto del fatto che solamente in Italia esistono circa 200.000 siti porno e tre chat erotiche dedicate completamente agli amanti della zoo restia.