lunedì 2 gennaio 2023

6 CANI AVVELENATI A FIRENZE TRE SONO MORTI

 Sei cani avvelenati nel giro di pochi giorni nella zona di San Bartolo a Cintoia. Tre sono purtroppo morti, due stanno lottando tra la vita e la morte in gravi condizioni nel momento in cui stiamo scrivendo, uno è riuscito a superare l’intossicazione anche se avrà bisogno ancora di una settimana di riposo per essere del tutto guarito. E il numero potrebbe aumentare, poiché le segnalazioni si stanno moltiplicando. Cinque di questi avevano frequentato nelle ore precedenti all’intossicazione il nuovo parco prospiciente il PalaWanny, tra i rioni di San Bartolo a Cintoia e Cavallaccio, mentre l’ultimo, nella mattina del 31 dicembre, le aree verdi di via dell’Argingrosso.

Nel parco sono stati appesi dei cartelli dai residenti che avvisano i proprietari del possibile permanere nel rischio. Ancora è ignota la causa dell’avvelenamento, anche se c’è il forte sospetto di bocconi avvelenati, si ipotizza da stricnina vista la sintomatologia.

“Una nostra cliente mi ha chiamato giovedì 29 alle 18,30 dicendomi che la cagnolina, una labrador di quattro anni, in perfette condizioni, sana, vaccinata, nessuna patologia pregressa, aveva delle strane contrazioni che sembravano convulsioni – racconta il dottor David Sacchi, della clinica veterinaria di viuzzo dei Sarti – Pareva epilessia, dalla descrizione, e le ho detto di portarmela. Arriva con la canina al guinzaglio, deambulava scodinzolante, era attiva e vigile, nessun segno neurologico né altro problema. Ho pensato che fosse un piccolo male (epilessia), passata la crisi, passato tutto. È stata con me una mezz’ora, non aveva niente di anomalo, è risaltata in macchina per conto suo e sono tornati a casa. Mi ha richiamato la padrona dopo un quarto d’ora dicendomi che la cagnolina aveva un altro attacco di convulsioni e le ho risposto che passavo subito da lei, abita qui vicino. Quando sono arrivato era già morta, rigida. Una morte così rapida, se non è un attacco di cuore, l’unico veleno che lo può fare è la stricnina, non ne conosco altri con tali effetti”.