giovedì 3 giugno 2021

RETI E TRAPPOLE DEI BRACCONIERI SEQUESTRATE A VENEZIA

 Pescatori di frodo a Cittanava, nuovo intervento della Fipsas, la federazione della pesca sportiva. La scorsa notte i bracconieri sono arrivati in auto al canale Brian in auto, subito nascosta tra la vegetazione. E avevano al seguito anche il gommone, reti e “bartovelli” che sono trappole da immergere nel corso d’acqua. Avevano già una cinquantina di chili di pesce, pescato in pieno divieto.


Gli uomini della federazione della pesca sportiva, coordinati da Alfredo Zaccariotto, responsabile di zona, e il consigliere regionale Fipsas, Costante Marigonda, sono stati informati dalle loro “sentinelle”, ovvero i pescatori che tengono puliti i canali e sorvegliano la zona. Due cittadini romeni sono stati notati mentre immergevano reti e trappole. Gli agenti Fipsas si sono recati sul posto e li hanno individuati e sanzionati per non aver rispettato le regole della pesca.

«Il fenomeno continua», spiega il presidente provinciale Fipsas, Luigi Russo, «quest’anno abbiamo sequestrato già oltre 100 quintali di pesce soprattutto nel sandonatese, una decina di chilometri di reti, bartovelli e nasse a volontà. Riceviamo costantemente delle informazioni e siamo circondati dai bracconieri. Se aggiungiamo una presenza massiccia di cormorani e gabbiani che mangiano il pesce, oltre ai siluri che in acqua mangiano di tutto, il rischio è di trovare i canali completamente depredati della loro fauna. Dovremmo consentire, come in Friuli, di cacciare il cormorano perché questa specie si è rifugiata qui. A questo punto la sola possibilità che abbiamo è di non seminare più pesce per eliminare queste specie aliene che si stanno riproducendo a dismisura».

Gianbattista Mengo, presidente regionale Fipsas è molto preoccupato: «Il bracconaggio e i cormorani sono una sciagura per noi. Ma sul bracconaggio dobbiamo lavorare assieme alla guardie ittiche, come stiamo facendo, e pensare di fare qualcosa di drastico. Di notte accade di tutto, il bracconaggio non ha più limiti e dobbiamo collaborare con carabinieri, forestale e tutti gli enti pubblici per eliminare questo grave problema».