venerdì 4 giugno 2021

CANI MALTRATTATI E MUTILATI. E CERTIFICAZIONI VETERINARIE FALSE. 40 DENUNCIATI

 ANCONA – L’hanno voluta chiamare non a caso “Operazione Crudelia De Mon”, ispirandosi all’antagonista dei Dalmata de “La carica dei 101”, per la crudeltà con cui venivano trattati i cani. I carabinieri del Corpo Forestale di Ancona hanno sgominato un’organizzazione criminale dedita al maltrattamento di animali, traffico internazionale di cuccioli, certificazioni veterinarie false ed esercizio abusivo della professione.

I numeri sono impressionanti: 40 le persone denunciate per aver compiuto 52 amputazioni illegali di orecchie e coda di cani41 i cani illegalmente commercializzati con documenti falsi e privi di vaccino antirabbico; 29 gli allevatori di razze pregiate come pittbulldogo argentino, cane corso (residenti in 9 regioni) e 11 veterinari denunciati a vario titolo per maltrattamento, falso in atto pubblico, traffico illecito di animali da compagnia, abusivo esercizio della professione veterinaria, uso di atto falso. Un’operazione complessa che ha portato, nei giorni scorsi, i Carabinieri Forestali del Nucleo CITES di Ancona alla conclusione delle indagini preliminari, durate oltre due anni e dirette dalla Procura della Repubblica di Ancona.

Amputazioni vietate e violente ai cani

«Un’operazione molto impegnativa per noi – commenta il comandante del Nucleo Cites dei Carabinieri Forestali di Ancona colonnello Simone Cecchini – poi va considerato che in tutto il territorio dell’Unione Europea, a seguito dell’entrata in vigore della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia (conclusa a Strasburgo il 13 novembre 1987, ratificata e resa esecutiva in Italia con legge 4 novembre 2010 n. 201) è vietata l’amputazione delle orecchie e della coda dei cani eseguita per i soli fini estetici. Delle nostre indagini è emerso che 16 allevatori di razze canine e 4 medici-veterinari residenti nelle Provincie di Ancona, Macerata e Cosenza sono risultati coinvolti in 52 amputazioni illegali delle orecchie e della coda di cani corso, pittbull e dogo argentino, eseguiti tra il 2017 e il 2019». Interventi di amputazione che sarebbero stati giustificati ai carabinieri con certificati veterinari falsi, scritti dagli stessi veterinari ed attribuiti a veterinari residenti all’estero risultati inconsapevoli degli interventi eseguiti oppure inesistenti.