Aveva disseminato di bocconi avvelenati, a più riprese, la zona fra Villa Lagarina, Cei e malga Cimana. Ma alla fine è stato identificato dalle indagini dei Forestali.
A seguito di ripetuti episodi di avvelenamento di animali domestici e selvatici registrati negli ultimi mesi in Vallagarina, il personale del Corpo forestale trentino ha infatti condotto un’indagine che ha portato ad eseguire un’attività di polizia giudiziaria, su delega della Procura di Rovereto, nei confronti di una persona sospettata in episodi di distribuzione di esche avvelenate.
Sono state rinvenute e poste sotto sequestro sostanze potenzialmente idonee al confezionamento di bocconi avvelenati, che le analisi di laboratorio hanno confermato essere principi attivi contenuti nelle esche trovate in vari luoghi di indagine.
Si tratta di prodotti un tempo utilizzati in agricoltura come fitofarmaci, il cui uso non è più consentito già da diversi anni, ma anche di piccole capsule contenenti stricnina.
L’operazione, che ha consentito anche una bonifica del territorio e la ricerca di esche mediante il ricorso a cani specificamente addestrati, è stata eseguita dal personale delle Stazioni forestali di Ala, Mori, Rovereto-Vallarsa e Ledro, con il coordinamento dell’Ufficio distrettuale forestale di Rovereto-Riva del Garda. Sotto sequestro anche materiali idonei all’attività di uccellagione: reti, trappole a scatto e alcuni cordini in acciaio per la preparazione di lacci.