mercoledì 27 marzo 2019

CANI AVVELENATI A MASSA. C'E' UN SOSPETTATO

 «Il giustiziere» dei cani, la mano misteriosa che ha tracciato un percorso avvelenato dal mare fino alla montagna avvelenando gli amici a quattro zampe, potrebbe avere le ore contate. Gli agenti della polizia municipale che lavorano a stretto contato con il nucleo operativo delle Guardie Ecozoofile della Lega del Cane (volontari dal cuore grande) mantengono un rigoroso riserbo, ma dopo giorni di accertamenti, c’è una persona sospettata. Potrebbe essere lui dietro l’incubo iniziato a metà marzo con il racconto di Sara alla Nazione, che è riuscita a salvare Patata, la sua cagnolina. Qualcuno aveva gettato i bocconi avvelenati nel giardino di casa della ragazza che in via Pontremoli a Marina di Massa. Quello è stato il l primo di una raffica di episodi che hanno spinto le persone a scrivere cartelli per avvertire i padroni dei cani a non lasciarli liberi, perché il pericolo poteva essere dietro l’angolo.

Numerosi e incessanti anche i messaggi di allarme lanciati attraverso i social network, dove sono state raccolte altre storie di cani avvelenati, in alcuni casi con esito letale. Un «percorso avvelenato » da Bondano a Ricortola, alla Partaccia, ai Ronchi, sul viale Roma, a Marina, nella zona del Noa, Lungofrigido, poi allargato ad altre zone come via Treviso. Polpette, spugne fritte e pane: trappole per gli amici a quattro zampe, ma pericolose anche per i bambini.
Ma il lavoro degli investigatori è stato minuzioso. Il nucleo operativo delle guardie ecozoofile, che lavora in borghese, ha ricostruito il mosaico senza trascurare alcun particolare. E così si è arrivati a mettere gli occhi su una persona sospettata di aver sparso le polpette avvelenate. Inoltre gli investigatori hanno consegnato alla Asl dei bocconi «sospetti» perché vengano fatte le analisi necessarie. Una prova di più da aggiungere al dossier. E le indagini stanno proseguendo: polizia municipale e guardie ecozoofile hanno passato al setaccio le zone nelle quali è scattato l’allarme, hanno sentito testimoni e hanno raccolto segnalazioni e materiale sanitario, c’è anche una denuncia, e con un lavoro meticoloso hanno stretto il cerchio su una persona. Una persona sarebbe stata vista in atteggiamenti sospetti. Intanto il passaparola tra i padroni dei cani ed il servizio della Nazione hanno fatto in modo di limitare le conseguenze negative del «giustiziere» che sta ancora agendo con spregiudicatezza e cattiveria. Chi e perché ha deciso di mettere in pericolo i cani commettendo un reato penale oltre che mettendo a rischio anche la vita dei più piccoli? Il giallo potrebbe essere alle ultime puntate grazie alla professionalità e all’impegno degli investigatori.