martedì 5 febbraio 2019

BASILICATA. PROVE TECNICHE DI EUTANASIA DI MASSA DEI RANDAGI?

Il governo si è opposto e quindi si attende il verdetto della corte Costituzionale, ma la legge approvata nel silenzio generale dal consiglio regionale della Basilicata  lo scorso mese di novembre deve far seriamente riflettere, infatti nella legge di fatto si apriva uno spiraglio all'eutanasia di massa dei randagi presenti sul territorio lucano, in quanto la stessa senza controlli e verifiche alcune dava la possibilità di uccidere con l'eutanasia i randagi che rientravano nelle categorie malati terminali, il problema è che non vi era alcuna forma di verifica possibile sull'operato delle ASL veterinarie, e tenuto conto il fatto che questa iniziativa coincide con la proclamazione di Matera quale capitale della cultura, se non vi fosse stata la levata di scudi, prima della Lav e solo dopo del governo la situazione poteva seriamente sfuggire di mano,ma fino a quando la consulta non si occuperà di questa questione occorre seriamente monitorare il lavoro delle ASL veterinarie e per questo abbiamo chiesto alla regione ed al ministero un controllo sul numero dei cani sottoposti a eutanasia in questi mesi e vale a dire dall'entrata in vigore della legge alla decisione di impugnarla da parte del governo, sono passati circa 50 giorni e in questo periodo potrebbe essere successo di tutto, una specie di prova generale per l'introduzione dell'eutanasia di massa dei randagi, soluzione finale auspicata da molti in Italia e per le quali si sta cercando una soluzione che aggiri le norme nazionali. Ma fino a quanto riusciremo a fermarli?