Il Circo Davide Orfei «deteneva» una giraffa, due zebre e alcuni cammelli su un piazzale in asfalto e gelato nella periferia di Brescia. Con il termometro che segnava zero gradi, quando la temperatura prevista (per legge) per questi animali esotici non deve scendere sotto i 12 °C. Per questo il 5 gennaio i carabinieri forestali hanno proceduto al sequestro degli animali, perché «detenuti in condizioni incompatibili con la loro etologia» si legge nel comunicato stampa, dove si ricorda il mancato rispetto delle linee guida imposte dalla commissione scientifica CITES del Ministero dell’Ambiente, in vigore dal 2010.
«Gli animali dimoravano in strutture prive di sistemi di riscaldamento» ricordano i militari e «sostavano all’esterno direttamente sull’asfalto, che al momento del controllo era ghiacciato, senza che fossero stati predisposti spazi con terreno naturale o sabbia e rami». La proprietaria del circo è stata denunciata per il reato previsto dall’articolo 727 del codice penale «in quanto deteneva animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze». Rischia l’arresto fino ad un anno o un’ammenda da mille a 10mila euro. Gli animali sequestrati sono rimasti in custodia del circo edi loro responsabili avrebbero già provveduto a dotare la giraffa di un «cappotto» termico e creare condizioni ambientali più consone per gli altri animali. Per loro però i guai non sono finiti: sono stati denunciati, dai carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Brescia, per aver reclutato e sottoposto a sfruttamento lavorativo, approfittando del loro stato di bisogno, tre lavoratori “in nero”, due stranieri del Gambia e una pakistana, provvisti di regolare permesso di soggiorno, corrispondendo loro una retribuzione palesemente difforme dai contratti collettivi nazionali i quali venivano alloggiati in condizioni precarie all’interno di un camion adibito ad alloggio di fortuna. Per questo rischiano la reclusione da uno a sei anni e la multa da 500 a 1.000 euro per ciascun lavoratore reclutato. Il personale dell’autorità sanitaria procederà alla contestazione delle violazioni delle norme del «T.U. in materia di salute e sicurezza sul lavoro e igienico sanitario».
Non è la prima volta che un circo a Brescia finisce al centro di un sequestro: la notizia dei cani chow chow truccati da Panda scoperti quattro anni fa sempre a Brescia, nell’Orfei Circus (un’altra gestione rispetto al David) fece il giro del mondo.