mercoledì 23 gennaio 2019

ALLARME BOCCONI AVVELENATI A CECINA. MA NESSUN CANE AVVELENATO

CECINA. L’allarme è scattato comunque. Una precauzione necessaria a fronte di due episodi di cani con chiari sintomi da avvelenamento. Gli episodi vengono segnalati nelle aree verdi in prossimità della ciclopedonale lungo il fiume Cecina. Il passaparola è subito circolato anche sui canali social frequentati dagli animalisti per invitare padroni di cani a prestare attenzione. . Wendy ha rischiato di morire. La canina, razza golden retriever, è stata vista in difficoltà all’altezza di via Sforza e c’è chi si è premurato di metterla al sicuro chiudendola all’interno del giardino della scuola elementare. È il tardo pomeriggio quando a Marina di Cecina arriva una pattuglia della Polizia municipale. Gli agenti riescono a rintracciare il padrone e ad affidargli il cane. È accaduto due giorni fa. L’animale non è ferito ma è evidente che non sta bene. Si teme che abbia ingerito un veleno e viene portato in tutta fretta alla clinica veterinaria Melosi. 

«La canina è stata ricoverata per una notte ma ce l’ha fatta a guarire – dice Marco Melosi –. Aveva ingerito un veleno neurotossico e come previsto ho fatto la segnalazione all’Azienda sanitaria e al Comune di Cecina. Inoltre, del materiale biologico è stato inviato all’Istituto zooprofilattico di Pisa per le necessarie analisi». Che aggiunge: «Credo che si sia trattato di un veleno neurotossico e per i sintomi che presentava la canina poteva essere metaldeide, che si usa come lumachicida, oppure qualche prodotto fosforico che viene impiegato per la concimazione in agricoltura». 

C’è un precedente. «Quattro giorni fa ci siamo presi cura di un pitbull che aveva una sintomatologia simile – sottolinea il veterinario Melosi –. Hanno fatto bene a spargere la voce e mettere su chi va là i padroni che sono soliti portare i cani negli spazi verdi lungo il fiume». 

La situazione ad oggi. Nessun caso di avvelenamento intenzionale è stato accertato. Si pensa più a un caso di ingestione fortuita di sostanze

nocive. Insomma, per gli addetti ai lavori ad oggi è sufficiente il principio di precauzione ma non serve creare allarme. Ovvero, l’invito ai padroni a prestare comunque attenzione a ciò che possono mettere in bocca i loro cani. E questa attenzione vale sempre.