lunedì 14 gennaio 2019

CACCIA. ANZIANO COLPITO DA 50 PALLINI IN FACCIA. RISCHIA L'OCCHIO

Un colpo di fucile in pieno volto mentre raccoglie legna nel suo giardino e per un “incidente di caccia” ora rischia seriamente di perdere un occhio, oltre ad avere una cinquantina di pallini conficcati nel cranio. È stato durante le festività quando Guido Facci, ingegnere di 77 anni, era nella sua proprietà sul Timonchio di via Trentini Pierella 1 a Santorso. Era un sabato mattina di sole e con la moglie Ivana aveva deciso di stare in giardino per mettere un po' d'ordine. Avrebbe dovuto caricare qualche ramo nella carriola. La moglie, intanto, era partita in auto per andare in paese a fare alcune compere. «Ho tirato un urlo – racconta l'ingegnere, ancora sotto choc e provato dall'iter sanitario che proseguirà almeno per un anno -. Il colpo di fucile mi ha preso completamente il volto ed è come se mi avesse sollevato. Poi, sono finito riverso nella carriola. Dovevo fare solo un po' di pulizia e quando sono arrivato ad una quindicina di metri dalla siepe, è partita la fucilata. Prima di sentire il colpo di fucile, ho sentito un suono elettronico e la voce di un cacciatore che impartiva un ordine al cane. Se voglio dire qualcosa a chi ha sparato? Non vale la pena di dire niente ai cacciatori, non c'è modo di averne ragione». Facci e la famiglia che, oltre alla moglie è composta da tre figli, hanno sporto denuncia alla stazione dei carabinieri della stazione di Piovene. Sono stati in realtà i militari dell'Arma a correre all'ospedale di Santorso per raccogliere la testimonianza dell'uomo che, poi, ha messo tutto in mano ad un legale di fiducia. Il cacciatore che ha premuto il grilletto è l'operaio scledense W. G. che, da quanto ricostruito, disperato ed in lacrime ha subito prestato soccorso, allertando il 118. Facci è stato trasportato dall'ambulanza in codice rosso all'ospedale dell'Alto Vicentino di Santorso. Lì, dopo tutte le verifiche del caso, è stato sottoposto a due giorni di interventi con tutti gli sforzi dei medici che si sono concentrati sull'occhio sinistro. La vista resta in forte rischio e le possibilità che l'uomo la riacquisisca sono appese ad un filo. In ogni caso, la somministrazione di medicinali è continua. I pallini corazzati da caccia che sarebbero serviti per abbattere dei fagiani, sparati da una distanza ravvicinata, non avrebbero fatto a tempo ad aprirsi nella classica forma a “rosa” e si sarebbero concentrati tutti sul capo dell'uomo, secondo quanto testimoniato dalla stessa vittima. Tre di questi in particolare si sarebbero conficcati nell'occhio. Uno di questi avrebbe addirittura passato da parte a parte il bulbo. Dopo la denuncia raccolta dai carabinieri della compagnia di Schio coordinati dal capitano Jacopo Mattone e l'avvio delle indagini che dovranno chiarire tutti gli aspetti della vicenda, la Questura ha disposto la sospensione in via cautelare della licenza venatoria del cacciatore, che ha anche temporaneamente dovuto cedere i cinque fucili da caccia che aveva a disposizione ad una persona di fiducia. Il cacciatore, raggiunto telefonicamente, spiega: «È stato un incidente e mi dispiace molto per quanto accaduto. Purtroppo era in una posizione da cui mi è stato impossibile vedere che c’era qualcuno sotto di me. Non appena ho sentito urlare, mi sono precipitato a soccorrerlo, attraverso una siepe ed i rovi».