giovedì 17 gennaio 2019

CANI AVVELENATI ANCHE NEL CAGLIARITANO

Nue (“nuvola” in sardo) gioca tranquilla nell’area cani del parco di Monte Claro. La sua padrona, Francesca, 37enne cagliaritana, non la perde di vista un attimo: “L’ho salvata perché gironzolava in strada nella zona di Villacidro. Ero lì per fare una gita e mi si è posizionata davanti all’automobile”. Così ha deciso di “adottarla” e di regalarle una vita più serena. Spesso, però, i cani sono anche vittime dell’odio dell’uomo. La Sardegna, nel 2018, è stata la quarta regione italiana per numero di uccisioni di quattrozampe che hanno mangiato cibo avvelenato: “Nue è a rischio perché è una trovatella, dunque è abituata a mangiare tutto quello che trova. Bisogna trovare e punire sempre i colpevoli di simili e orribili gesti”.
Già, ma come? “È difficile far rispettare le leggi perché spesso queste persone non vengono individuate. Bisogna educare molto e bene, le istituzioni devono darsi da fare con le associazioni, per far capire che un cane è come un compagno di vita e va rispettato”.
Cani avvelenati anche nel cagliaritano - immagine di repertorio