giovedì 31 gennaio 2019

POLPETTE AVVELENATI E LACCI AL CANCELLO. A RISCHIO I RANDAGI


CARINI (PALERMO) - Polpette avvelenate e lacci attaccati al cancello. E' ciò che la polizia municipale di Carini ha trovato in via Passo dell'Acqua, nel paese in provincia di Palermo. Sono stati i cittadini a segnalare i comportamenti particolarmente aggressivi nei confronti di chi porta da mangiare ad alcuni cani randagi della zona: gli agenti guidati dal comandante Marco Venuti si sono recati sul posto e hanno trovato del cibo per terra con materiale sospetto colorato. 



Attaccati al cancello, inoltre, alcuni cappi che fanno pensare al peggio. Il materiale è stato sequestrato e inviato ai Servizi Veterinari dell’Asp per le analisi tossicologiche, mentre tutta la documentazione è stata trasmessa all'Autorità giudiziaria. Le indagini per individuare i responsabili sono in corso, importanti elementi potrebbero emergere dalle immagini delle telecamere della videosorveglianza della zona e dalle testimonianze di alcuni cittadini. 

Pesanti le sanzioni previste: "L’art. 544 bis - spiegano dalla polizia municipale di Carini - punibile anche come tentativo di commettere il delitto, punisce con la reclusione da tre a diciotto mesi chi cagiona la morte di un animale. Inoltre, altra sanzione penale è prevista per violazione del testo unico delle leggi sanitarie, in particolare dell’Ordinanza del Ministero della Salute che ha prorogato il divieto di utilizzo e di detenzione di esche e bocconi avvelenati. Il pericolo dell’avvelenamento - sottolineano - non è rivolto solo agli animali, poiché lasciare liberamente esche e bocconi avvelenati mette in serio pericolo anche la vita dell’uomo e soprattutto dei bambini che, più degli adulti, potrebbero entrare in contatto con le sostanze altamente tossiche disseminate. 

"Ormai da anni - aggiunge il comandante Marco Venuti - la criminologia ha studiato la stretta correlazione tra la violenza sugli animali con quella sugli uomini, ed indice di possibile pericolosità sociale del soggetto, tant’è che negli Stati Uniti, ormai da qualche anno tali reati sono stati elevati a “Top Crime”. In Italia, purtroppo, c’è la tendenza alla sottovalutazione di tali fenomeni che invece meritano grande attenzione da parte delle forze dell’ordine".