giovedì 3 novembre 2022

MISANO. GATTI UCCISI IN TRAPPOLE CON ACULEI. IL MOSTRO HA 56 ANNI ED E' A PROCESSO

 Gatti catturati e lasciati morire in trappole dell’orrore. Con questa accusa un 56enne residente a Misano è finito a processo e ora rischia una condanna a un anno e sei mesi di reclusione. Tanto ha richiesto il pubblico ministero davanti al giudice monocratico del tribunale di Rimini, Ilaria Giambelli. I reati ipotizzati sono quelli di maltrattamento di animali, aggravato dall’averne provocato anche la morte, ed esercizio della caccia con mezzi proibiti.

La vicenda inizia nel gennaio 2021, quando una donna di 57 anni che non ritrovava più un suo gatto aveva sentito dei miagolii provenienti dal terreno confinante. La proprietaria dell’animale era andata a vedere e lo aveva trovato intrappolato in una gabbia, “armata” anche di aculei. Scattate delle foto, la donna aveva liberto il micio, che presentava anche delle ferite, per poi consegnare le immagini alla Polizia locale.

Dopo la segnalazione gli agenti avevano effettuato un soprallugo nel terreno agricolo, durante il quale venne trovato un altro felino ma morto e già in decomposizione; anche questo apparteneva alla donna confinante, che lo riconobbe come una sua gatta sparita nel nulla. C’erano inoltre due gabbie munite di trappole dette “a cataratta”, che scattano sotto il peso dell’animale o quando questo abbocca all’esca, anche queste con cunei acuminati per ferire la preda. Una terza carcassa, talmente malridotta da non poter neppure distinguere la specie di animale, era stata invata all’Istituto Zooprofilattico per l’autopsia.

Convocato al comado dei vigili, il gestore del terreno agricolo, albanese di 56 anni, aveva sostenuto che le trappole servivano per proteggere il pollaio da volpi e altri predatori. Non voleva far del male ai gatti, aveva ripetuto,tanto meno a quelli della vicina. Una tesi che però non è valsa a evitargli il processo. La sentenza è prevsita per il febbraio 2023.