Tre cani avvelenati 'per eliminare la concorrenza' sul campo. Tre cani da tartufo che sono morti per aver ingerito bocconi letali. E' questa l'ipotesi più accreditata su quantoa accaduto la scorsa settimana tra Alvito e San Donato Valcomino e ieri gli uomini della Stazione CC Forestale di Atina hanno depositato alla Procura della Repubblica di Cassino un’accurata denuncia nei confronti di ignoti. Il reato contestato è quello relativo all’art. 544 bis C.P. (uccisione di animale) e l'indagine si è svolta tra la località “Fosso del Nibbio” del Comune di Alvito (FR) e la località “Tre Ponti Superiori” del Comune di San Donato Val di Comino (FR), a monte della strada S.R. 509 e S.R. 666 (Sora-Pescasseroli).
Non è infrequente che chi utilizza un cane come ausiliario di attività sportive o ludiche, si veda colpire il proprio “aiutante” da queste insidiose trappole mortali, micidiali anche dopo un tempestivo intervento medico veterinario. Un mezzo utilizzato molto spesso da persone senza scrupoli e prive di senso civico.
In considerazione del fatto che un boccone avvelenato non fa sconti a nessuno, uomo compreso, ed anche poiché nell’area vi è un’alta presenza di animali selvatici di notevole valore ecologico provenienti dal vicino Parco nazionale, sono state attivate le unità cinofile specializzate antiveleno, che effettueranno attività di ricerca e bonifica di eventuali esche avvelenate.
Le Stazioni CC Forestali competenti per territorio, in collaborazione con la Stazione CC Parco di Picinisco, continueranno ad effettuare sopralluoghi mirati al fine di assicurare alla giustizia il responsabile, soggetto che attualmente rischia da quattro mesi a due anni di reclusione secondo quanto previsto dalla specifica fattispecie di reato del Codice Penale, dove tale reato non provochi ulteriori e più gravi conseguenze.