venerdì 21 maggio 2021

LE RANGER DEL KENIA SULLE TRACCE DEI BRACCONIERI

 Sono giovani, forti e preparate. Sono le prime donne ranger della storia del Kenya. Le loro posture e le loro espressioni esprimono tutta la fierezza di indossare quella divisa e di essere tra le pochissime entrate a far parte del Team Lioness, nato nel 2019. Per ora sono solamente otto e, insieme agli Olgulului Community Wildlife Rangers (OCWR), sono state scelte per difendere il loro territorio dal bracconaggio e dal traffico illegale di fauna selvatica, che negli ultimi anni è diventata una delle principali attività della malavita organizzata, al pari del traffico di droga.

Di etnia Masai, hanno tra i 19 e i 28 anni e la loro base operativa è l’Olgulului-Ololarashi Group Ranch, una vasta area di terre tradizionali della comunità Masai, al confine tra Kenya e Tanzania che comprende quasi completamente il Parco Nazionale Amboseli.

I 76 ranger del parco sono organizzati in sei basi e un’unità mobile grazie anche al supporto di Ifaw, che in quell’area da anni porta avanti progetti per la salvaguardia del territorio e della fauna e per la formazione, la scolarizzazione e il sostegno delle popolazioni locali. L’Oogr da solo ospita il 90 per cento degli habitat e dei corridoi per la fauna selvatica migratoria, compresi i 2.000 elefanti del parco. Formando un ferro di cavallo intorno ad Amboseli, rappresenta, con i suoi 26.000 acri, un passaggio essenziale proprio per la migrazione degli elefanti. Quest’area infatti è tra quelle maggiormente raccontate e filmate nel documentario The ivory game.

Le giovani donne del team Lioness sono state selezionate per la loro forza fisica e la loro capacità di dimostrare affidabilità, disciplina e integrità. Ma anche per i loro risultati accademici. E questa è una grande conquista per le ragazze Masai che in casi molto rari raggiungono un’istruzione superiore visto che in genere abbandonano la scuola intorno ai 10 anni.

Le Lioness invece possono vantare una formazione che è equivalente a un’istruzione superiore negli Stati Uniti. Inoltre questa è una straordinaria opportunità di ottenere un lavoro pagato, cosa, anche questa, assai rara. Infatti, anche se alcune donne Masai riescono a raggiungere un’istruzione superiore, per loro è poi molto difficile avere l’opportunità di lavorare e diventare indipendenti economicamente.

Questo piccolo gruppo ha dunque tutti i requisiti per essere dirompente nella comunità locale, uno vero stimolo al cambiamento per altre donne verso una maggiore apertura ed emancipazione.

«Per me l’istituzione di questo team è la dimostrazione concreta che le donne possono avere un’opportunità», dice Purity, una ranger del team Lioness. «Sto acquisendo competenze e conoscenze su come conservare e proteggere gli animali selvatici e tornerò nella mia comunità per raccontare la mia esperienza e dimostrare l’importanza di questo lavoro. Perché se uccidi quel leone uccidi il tuo futuro». «La protezione di animali selvatici – aggiunge Loise, un’altra Lioness ranger – ci permette di avere molto scambio con l’estero. E questa è un’esperienza che mi arricchisce e che posso trasmettere alle altre donne. Sono davvero felice di fare questo lavoro».