CINTO EUGANEO. I carabinieri forestali alle prime luci dell’alba di domenica 18 aprile hanno colto in flagranza il responsabile del laccio scoperto da un escursionista nella zona di Pedevenda, sul versante sud del Monte Venda.
Il fatto era stato denunciato la mattina di sabato19 alla stazione carabinieri forestale di Montegrotto e subito, in collaborazione con i colleghi di Monselice, sono partiti gli appostamenti che all’indomani mattina hanno documentato l’azione di un uomo del posto, classe ’46, nel mentre sistemava e rinforzava un laccio metallico posizionato in corrispondenza di un ulivo.
L’uomo, sorpreso dai militari, non ha potuto che ammettere le proprie responsabilità. Nelle vicinanze c’era ancora un volpe morta in avanzato stato di decomposizione che, in accordo con il dirigente del Servizio di igiene urbana veterinaria dell’Usl 6 Euganea, dopo essere stata minuziosamente fotografata, è stata sotterrata sul posto.
Per ora le contestazioni sono quelle di utilizzo di mezzi di caccia non consentiti all’interno dell’area protetta del Parco Regionale dei Colli Euganei, nonché il tentativo di uccisione di animale (artt. 56 e 544-bis C.P.), ma la sua posizione potrebbe aggravarsi proprio se verrà dimostrato il collegamento diretto tra la morte della volve rinvenuta nelle immediate vicinanze e il laccio metallico ora sottoposto a sequestro.
I carabinieri forestali comunque escluderebbero che l’intento dell’uomo fosse quello di catturare la lupa Cecilia, avvistata nel parco, probabilmente voleva solamente tutelare il proprio orto poco distante.
Da quando è stata accertata la presenza del lupo sui Colli Euganei i servizi di perlustrazione, anche notturni, si sono intensificati poiché l’obiettivo è quello di garantire la massima azione di salvaguardia e tutela a quest’esemplare particolarmente protetto che, stando alle fonti a disposizione, non si è ancora potuto appurare con certezza se presenti altri esemplari.