Gli animali domestici potranno essere curati anche con farmaci «ad uso umano», oltre che con quelli prodotti in modo specifico per scopi veterinari. Lo stabilisce un decreto firmato oggi dal ministro della Salute, Roberto Speranza. Si tratta di un passaggio atteso da tempo dalle famiglie che permetterà notevoli risparmi. Addirittura fino al 90 per cento, spiega il ministero in una nota, per alcune patologie animali. Anche il Parlamento lo scorso dicembre aveva preso posizione in tal senso, approvando un emendamento alla legge di bilancio presentato dalla deputata Patrizia Prestipino. Il decreto siglato oggi è funzionale all’attuazione di quel voto espresso dall’Aula. «Grande vittoria», commenta Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, che raccoglie deputati e senatori di tutte le forze politiche. L’Intergruppo aveva presentato anche un’ampia piattaforma di richieste di provvedimenti «pet friendly» ma al momento quelli più significativi, a partire dalla riduzione dell’Iva sulle prestazioni veterinarie, altro tema sempre caldo nelle discussioni che riguardano i membri non umani delle famiglie, sono ancora in lista d’attesa.
Il provvedimento adottato oggi prevede che il veterinario possa prescrivere medicinali per uso umano per la cura degli animali domestici «a condizione che tale medicinale contenga il medesimo principio attivo del medicinale veterinario». Lo stesso ministro Speranza lo definisce un «atto di equità atteso da anni da milioni di cittadini». E ancora: «Una scelta che consentirà di garantire con più facilità le cure agli animali da compagnia e un risparmio importante per tante famiglie italiane e per le strutture che si occupano di cani e gatti».