Nel corso dei controlli è stato accertato come bande ben organizzate tra loro compiano razzie di Cefali, anguille e capitoni, decretando la nascita di un nuovo fenomeno di bracconaggio sulle sponde del fiume Pescara, effettuato soprattutto da cittadini dei Paesi dell’Est Europa che si spostano dalle acque interne quali laghi e torrenti fino al centro della città di Pescara, dove nel fiume vivono e si riproducono, cefali, anguille e i capitoni in grosse quantità.
Durante i controlli sono stati individuati e sanzionate 6 persone in attività illecita di pesca con modalità a strappo o privi di regolare documentazione per la pesca sportiva. La Guardia Civile Ambientale ha individuato gruppi di 6-7 ben organizzate, munite di canne da pesca molto resistenti e ancorette fatte artigianalmente con ami di grossa misura. I pescatori si pongono a distanza di cerca due metri tra loro e con la tecnica dello strappo catturano grosse quantitativi di Cefali che tra ottobre e novembre, nel periodo di riproduzione, si concentrano in grossi branchi.