martedì 28 gennaio 2020

MODICA E SCICLI. PICCHIANO E UCCIDONO I CANI PER IL GUSTO DI FARLO

Notti folli in due città che non meritano di finire sotto le luci dei riflettori. Scicli e Modica, regine della movida iblea, lo scorso sabato sera ancora una volta sono finite in cronaca. Alcool, droghe, auto lanciate a velocità sostenuta, alterchi verbali intrisi di sangue, atti di violenza contro animali, cani in particolare. Il sabato sera, nelle due cittadine del Ragusano sud orientale, è da far-west. Clima che si vive in pieno centro storico. Se Modica porta la palma delle risse notturne fra paure e feriti, Scicli porta quella degli incidenti stradali. Nella centralissima piazza Matteotti, cuore della città della Contea, orde di giovani in uno stato di alterazione mentale e fisica periodicamente finiscono alle mani rendendo invivibile la piazza. Tutto a notte inoltrata. Nella città di Montalbano la paura, invece, viaggia sulle quattro ruote con giovani alla guida di auto lanciate a forte velocità: una settimana fa in via Marconi e sabato scorso all’incrocio fra corso Umberto e corso Mazzini a poche decine di metri da piazza Italia. Per mera fortuna fra i feriti non c’è stato alcun pedone ma solo danni agli  occupanti dei mezzi ed a palazzi. Scicli porta anche il primato per atti di violenza nei confronti di animali. Cani avvelenati, cani martoriati dalla mano dell’uomo. Episodi che le due comunità respingono fermamente accomunate come sono, oggi, dalla volontà concreta di candidarsi a capitale italiana della cultura 2021. Lo stanno facendo forti delle loro bellezze artistiche ed architettoniche ma anche e soprattutto per le eccellenze culturali e gastronomiche. Scicli, patria di uno dei maggiori pittori del Novecento ibleo come Piero Guccione e luogo dove visse lo scrittore Elio Vittorini, è di forte richiamo anche per il fenomeno Montalbano, il commissario nato dalla penna dello scrittore siciliano Andrea Camilleri. Modica, la città del poeta Salvatore Quasimodo, con il suo cioccolato oggi Igp, i suoi monumenti ed i suoi musei si mette in gioco. Entrambe le cittadine iblee lo fanno forti anche di essere comunità sane e laboriose. Ed allora, possono essere macchiate da giovinastri dai vizi sregolati, dalle abitudini off-limits? No, proprio no. Ecco perchè è necessario alzare l’asticina dei controlli.