Prosegue l’instancabile attività di vigilanza del personale della Polizia Provinciale di Rovigo nelle lagune del Bassopolesine, luoghi considerati tra gli ambienti naturali preferiti tra i seguaci di Diana e troppo spesso tristemente balzati agli onori della cronaca per le intollerabili azioni di bracconaggio.
Questa volta l’attenzione dell'esperto personale della polizia provinciale, chiamato a vigilare sul rispetto dell'attività venatoria, si è concentrata nella laguna della Vallona in comune di Porto Viro, area recentemente interessata da numerose segnalazioni di presunti illeciti sulla caccia pervenute al numero verde collegato alla centrale operativa di Viale della Pace. Lo scorso sabato 25 gennaio, i vigili provinciali hanno quindi realizzato un’operazione mirata alla verifica dell’attività venatoria da appostamento, ispezionando la zona deltizia fin dalle prime luci dell’alba con impiego di natanti a propulsione elettrica ed automezzi fuoristrada.
Nel corso dei controlli è stato denunciato un cacciatore residente in provincia di Rovigo, sorpreso in attività di caccia con arma vietata per utilizzo di fucile semiautomatico calibro 12 con caricatore contenente più di 2 colpi. La Polizia Provinciale ha pertanto proceduto al sequestro dell’arma e munizioni e alla denuncia penale del cacciatore polesano, che è stato altresì sanzionato amministrativamente per aver esercitato la caccia oltre l’orario consentito dal calendario venatorio.
"Un altro importante intervento di repressione dell’attività di caccia di frodo - spiega la nota stampa della Provincia di Rovigo - ad opera della Polizia Provinciale, che rivolge il proprio servizio a tutte le molteplici realtà legate all’esercizio ittico-venatorio ed alla tutela dell’ambiente".
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