giovedì 12 febbraio 2015

DANIZA. INDAGATO IL VETERINARIO. AIDAA PARTE CIVILE.


Bolzano (12 febbraio 2015) Non si chiude la vicenda giudiziaria sulla morte di Daniza, l'orsa uccisa durante il maldestro tentativo di sedazione allo scopo di cattura avvenuto nel mese di settembre del 2014. Il gip di Bolzano Carlo Ancona ha deciso di accogliere solo parzialmente le richieste di archiviazione che erano state presentate dalla procura, decade, e non è poco, il reato di uccisione dolosa di animali (544 ter codice penale), ma viene mantenuto il reato previsto dall'articolo 722 del codice penale legato alla cattura, uccisione, distruzione e prelevamento dei animali appartenenti alle specie protette per il quale anche AIDAA aveva presentato denuncia. Questo reato è punibile con l'arresto da uno a sei mesi e con un ammenda fino a 4 mila euro. Il giudice per le indagini preliminari a differenza di quanto invece sostenuto dalla procura ritiene che possano sussistere elementi di dolo nella gestione della tentata cattura terminata con la morte di Daniza. Il giudice ha anche definito "parzialmente diversa ma improbabile" la versione che era stata data dal fungaiolo Daniele Maturi sulla ipotetica quanto mai verificata aggressione che aveva portato al provvedimento urgente di cattura di Daniza emesso il 16 agosto. Pertanto la vicenda non è affatto conclusa. "Ci costituiremo parte civile all'inizio del processo- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- noi non gioiamo di questa decisione che riteniamo dal nostro punto di vista riduttiva rispetto a quanto da noi prospettato e vale a dire il reato di uccisione colposa. Ora i nostri legali vedranno le carte, ma appare evidente che le menzogne di Maturi hanno creato questa situazione che ha portato alla morte di Daniza e quindi lui rimane per noi il vero responsabile di quell'omicidio che a nostro avviso rimane premeditato".