Sofferenza e atrocità
Estratti dai "Diari di Michelle Rokke:
Ho guardato Yao durante un'esercitazione di chirurgia su una topolina anestetizzata. Ha applicato dei cateteri femorali su entrambi i lati e alla fine ha detto che doveva praticarle l'eutanasia e che si potevano seguire diversi metodi: usare il CO2, lussare una vertebra, oppure recidere un'arteria. Ha guardato l'orologio e ha detto che la lussazione delle vertebre era il modo più veloce, quindi ha tolto al topo la maschera dell'anestesia e le ha tirato la testa. Ha visto che respirava ancora e così ha ripetuto l'operazione. Ha fatto un terzo tentativo ma il topo ha continuato a respirare profondamente. Allora ha annunciato che avrebbe seguito un'altro metodo, e che quello sicuramente avrebbe funzionato. Ha preso un paio di grosse forbici. Ha squarciato il ventre della topolina e le ha reciso la colonna vertebrale. Poi ha infilato le forbici nella cavità toracica e ha cominciato a tagliare di qua e di là per recidere l'aorta. Ha messo giù le forbici insanguinate e ha detto che ora era morta.
Il cane che chiamo Joey è un tesoro. Ha delle unghie molto lunghe e una di quelle anteriori si è spezzata. Joey ha ancora l'abitudine di prepararsi al peggio quando metto le mani nella sua gabbia per prenderlo, ma adesso si fida di me e una volta in braccio si accoccola e preme la testa contro di me. Quando cerco di metterlo giù, si stringe forte contro di me, e quando alla fine lo rimetto nella gabbia se ne resta fermo lì, come se non sapesse che fare.
Ho tenuto fermi i maiali per i prelievi fino alle 16.30 e poi sono tornata alle 21 per l'ultima seduta: durante i prelievi i maiali urlano e tirano calci, soprattutto oggi perché il collo gli bruciava ed era pieno di lividi per le continue trafitture. Quando glielo si preme per fermare l'emorragia le loro urla sono così forti da essere intollerabili. I tecnici nella stanza fanno gesti di impazienza e gli urlano "Chiudi il becco". Non riesco neppure a immaginare il dolore che devono provare dopo essere stati fatti cadere sulla schiena e aver subito così tanti prelievi.
Ho assistito mentre somministravano le dosi a uno dei cani via sonda orale. Il cane non sopportava la presenza del tubo di gomma che gli veniva spinto nello stomaco attraverso la gola. Si contorceva e si divincolava e quando Irene gli ha iniettato con forza il materiale da testare nello stomaco si è alzato sulle zampe posteriori e ha cercato di liberarsi dalla stretta di Kathy, divincolandosi. Sebbene Kathy gli tenesse la bocca ben chiusa, dai lati gli usciva del liquido chiaro. Ho sentito Irene che diceva: "Questo non va. Devo ancora dargli il secondo liquido".