VERGOGNOSO: LO STATO GUADAGNA ATTRAVERSO L'IVA SI FILM PEDOPORNOGRAFICI CON ANIMALI
Roma ( 7 settembre 2012) - In Italia il sesso con animali non solo non è reato ma frutta soldi allo stato attraverso l'Iva applicata alla vendita di film e riviste pornografiche dove il sesso con animali abbonda. Il giro dei dvd e delle videocassette pornografiche (esistono ancora) di film con sesso con animali rappresenta il 20% del totale del mercato di settore, lo stesso dicasi per le riviste pornografiche. E questo produce allo stato un gettito annuo di almeno una decina di milioni di euro alla faccia del rispetto degli animali e del cosidetto "pudore pubblico". Questa ipocrisia di fondo insieme a molte altre è quella che permette anche il proliferare di film porno con animali e bambini in Internet, infatti questi film spesso sono accostati ed ospitati da siti che promuovono e vendono online film porno che non contengono immagini pedopornografiche mentre molto probabilmente esiste un giro di vendita illegale di queste altre pellicole sotto forma di dvd ed in alcuni casi la vendita di questi film pornografici è considerata legittima in quanto nessuno va a controllare i contenuti delle pellicole offerte nei siti internet ma anche nei negozi specializzati. "Siamo al colmo dell'ipocrisia- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- uno stato che guadagna attraverso l'iva sulla vendita di riviste e dvd che contengono filmati e foto di sesso esplicito con animali ed in alcuni casi anche di immagini pedopornografiche con animali merita una forte censura, ci rivolgeremo alle procure della repubblica per denunciare questo fatto assurdo e cioè che lo stato lucra pure sulla pedopornografia, dire che siamo indignati è dire poco"
Roma ( 7 settembre 2012) - In Italia il sesso con animali non solo non è reato ma frutta soldi allo stato attraverso l'Iva applicata alla vendita di film e riviste pornografiche dove il sesso con animali abbonda. Il giro dei dvd e delle videocassette pornografiche (esistono ancora) di film con sesso con animali rappresenta il 20% del totale del mercato di settore, lo stesso dicasi per le riviste pornografiche. E questo produce allo stato un gettito annuo di almeno una decina di milioni di euro alla faccia del rispetto degli animali e del cosidetto "pudore pubblico". Questa ipocrisia di fondo insieme a molte altre è quella che permette anche il proliferare di film porno con animali e bambini in Internet, infatti questi film spesso sono accostati ed ospitati da siti che promuovono e vendono online film porno che non contengono immagini pedopornografiche mentre molto probabilmente esiste un giro di vendita illegale di queste altre pellicole sotto forma di dvd ed in alcuni casi la vendita di questi film pornografici è considerata legittima in quanto nessuno va a controllare i contenuti delle pellicole offerte nei siti internet ma anche nei negozi specializzati. "Siamo al colmo dell'ipocrisia- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- uno stato che guadagna attraverso l'iva sulla vendita di riviste e dvd che contengono filmati e foto di sesso esplicito con animali ed in alcuni casi anche di immagini pedopornografiche con animali merita una forte censura, ci rivolgeremo alle procure della repubblica per denunciare questo fatto assurdo e cioè che lo stato lucra pure sulla pedopornografia, dire che siamo indignati è dire poco"