ROMA (23 MAGGIO 2023) "L'uso delle gabbie, in quanto strumenti non selettivi di cattura, è vietato dalla normativa nazionale, solamente la provincia può utilizzare gabbie trappola adeguatamente autorizzate da specifica documentazione amministrativa. Lo dice chiaramente la Legge 157/92 art. 21, ( vieta a chiunque, quindi anche agl enti Parco, l’utilizzo, la costruzione e la detenzione delle trappole). Ci sono poi delle deroghe per quanto riguarda le province e le città Metropolitane che possono usare gabbie trappola per la cattura di animali, ma anche qui la normativa prevede delle limitazioni che sono elencate nelle leggi regionali di riferimento. Fin qui la normativa che appare chiara, allora ci domandiamo come sia possibile la vendita online ed anche in alcuni store e negozi di queste gabbie, che sono vendute senza alcuna remora a chiunque senza far differenza tra maggiorenni e minorenni e senza specificare al compratore che la legge ne vieta non solo l'abuso ma anche il semplice uso. Ce ne sono di ogni specie e misura, in vendita sono anche le mega trappole che vengono utilizzate dai bracconieri per la cattura di grossi animali come ad esempio i cinghiali. Ci domandiamo come mai tutto ciò è permesso e se l'esercizio di vendita di queste gabbie trappola non sia di fatto una correità nel reato di bracconaggio oltre che di vendita di prodotti vietati. Mancano i controlli, ecco la verità, e se poi ci rivolgismo al mercato online qui le regole non solo non sono rispettate, ma violate alla luce del sole, basti pensare che uno dei più grandi colossi della vendita online nel suo catalogo generale dispone di oltre 120 diversi modelli di gabbie trappola di ogni misura ed ordine di grandezza liberamente acquistabili nonostante appunto il divieto. "La questione delle gabbie trappole è spesso collaterale al reato di bracconaggio- scrive in una nota l'Associazione Italiana Difes Animali ed Ambiente AIDAA- e noi denunciamo a gran voce questo fatto, ogni anno migliaia di animali selvatici muoiono all'interno delle gsbbie dove finiscono prigionieri specialmente dei bracconieri, occore il coraggio di invertire la rotta e vietare la vendita di questi oggetti di cattura e morte sul territorio nazionale e proprio per questo abbiamo scritto ai ministri di Ambiente ed Agricoltura per chiedere un intervento rapido in questa direzione anche se ne simo framcamente scettici".