Farnese – Cani del sindaco ammazzati a bastonate, sentenza il 21 giugno. A un passo dalla prescrizione.
Ieri, nel frattempo, sono stati ascoltati gli ultimi tre testimoni, due per la parte civile e due per la difesa. Dopo di che il giudice Daniela Rispoli, davanti alla quale è approdato nella sua fase finale il procedimento, ha revocato gli ulteriori testi a favore degli imputati e fissato la discussione all’inizio dell’estate.
A giudizio tre imputati, i fratelli Marco e Paolo Pira e l’anziano padre Antonio, accusati di stalking, uccisione di animali, detenzione illecita di armi, caccia di frodo, detenzione esplosivi, furto, furto di armi (un fucile rubato nel 2013 a Valentano), abigeato e danneggiamento. Genitore e figli furono arrestati all’alba del 28 luglio 2015 dai carabinieri nell’ambito dell’operazione “Terra madre”.
Durante la notte del 19 febbraio 2015 erano state abbattute 160 piante di ulivo, incendiato un casale agricolo di 28 metri quadri, un trattore, un rimessaggio agricolo, uccisi a bastonate due cani da caccia e alcuni animali da cortile di Dario Pomarè, all’epoca dei fatti capogruppo di maggioranza Pd. Il 22 febbraio 2015, sempre in ore notturne, nel centro abitato di Farnese e nei pressi dell’abitazione di Pomarè, fu completamente distrutta da un incendio una Fiat Panda di proprietà del politico.