Un lupo è stato ucciso in Trentino. Il suo corpo senza vita è stato rinvenuto nella giornata di giovedì in località Castel Penede di Nago Torbole. Non si è trattato di un investimento accidentale, come si era ipotizzato in un primo tempo. L’autopsia sulla carcassa dell’animale ha stabilito che ad ucciderlo è stato un colpo di arma da fuoco. Di conseguenza siamo di fronte all’azione di un bracconiere.
È il primo caso di un lupo ucciso volontariamente in questa regione da quando 13 anni fa era stato registrato il suo ritorno nei boschi e sulle montagne. L’esemplare era stato recuperato dal Corpo forestale trentino, dopo la segnalazione della locale Sezione cacciatori. Si rendono ora necessari gli approfondimenti a cura dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie - riferisce la Provincia autonoma di Trento - che avrà il compito di accertare con precisione le cause della morte dell’animale. Sulla base del referto, il Corpo forestale trentino procederà con la denuncia contro ignoti.
L’episodio è stato commentato dal presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, e dalla sua assessora all’Agricoltura, Giulia Zanotelli, con una dichiarazione che suona in parte come giustificativa dell’accaduto. «Uno dei temi posti all’attenzione dei Comitati per l’ordine pubblico e la sicurezza e degli incontri con il Ministero - si legge nelle parole dei due amministratori riportate dall’Ansa — è proprio quello della convivenza tra uomo e grandi predatori. Una convivenza che necessita di regole che sono indispensabili perché la loro assenza può produrre atti di autoregolamentazione adottati dal singolo».