ROMA (31 gennaio 2023) - Sono centinaia gli appelli di rifugi, cani e gattili che ogni giorno denunciano il rischio di chiusura, ma anche la necessità quotidiana di ridurre le ore di utilizzo dell'energia e del gas per le varie necessità quotidiane se non addirittura di vedersi tagliare servizi essenziali per il funzionamento e la sopravvivenza delle stesse strutturr a causa dei costi ipeerbolici delle bollette. L'allarme arriva sopratutto dai canili e rifugi di tutto il sud Italia in particolare Sardegna, Calabria, Sicilia ed Abruzzo, ma anche nelle altre regioni dell'Italia meridionale la situazione generale è rose e fiori. Cosi oltre ai pochi soldi disponibili dovuti ai ritardi dei pagamenti dei cani tenuti per conto dei comuni, lo scarità delle strutture veterinarie pubbliche operanti sia all'interno delle strutture che riferibili alle asl veterinarie ed al servizio di polizia veterinaria pubblica (quasi sempre per scarsità di personale) A dare il colpo di grazia a questi rifugi per icio e fido molto spesso ospitate in strutture fatiscenti è il prezzo dell'energia con bollette a volte addirittura aumentate di sei volte rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. I gestori spesso chiedono aiuto con raccolte fonti volontarie ma non sempre questo basta, i conti arretrati si accumulano ed il rischio di riduzione se non di taglio stesso di luce e gas è alle porte e questo mette a rischio la salute e la vita di almeno 75.000 tra cani e gatti ospitati nelle strutture molto spesso di piccole dimensioni e gestite da piccole associazioni. A lanciare questo ennesimo allarme è l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente - AIDAA: "Quello del rischio di chiusura o di riduzione dei sevizi dei centinaia di gattili e canili specialmente nelle regioni del sud è una realtà di cui si parla poco, ora l'allarme rischia di traformarsi nelle prossime settimane in un vero e proprio tsumani per molti di questi rifugi che si ritrovano a dover far fronte ai debiti accumulati per il mancato pagamento delle bollette elettriche e del gas dei mesi scorsi, che unite ad un numero sempre più alto di ingressi di cani e gatti abbandonati ed ai ritardi accumulati dagli enti locali nei pagamenti e questi fattori messi tutti insieme rischiano di far esplodere una situazione davvero al limite con conseguenze disastrose per i cani che non ospiamo nemmeno immaginare".