MONTEVIALE (VICENZA 17 ottobre 2022) E' la terza volta in poche settimane che il signor Gastone T. un uomo di 81 anni ed il suo Fifty, un jack russel vengono aggrediti da un cane di grossa taglia di proprietà dei vicini di casa che vivono in un abitazione con giardino a sbalzo ma che non è recintata. Anche questa volta gli effetti dell'aggressione del cane di grossa taglia avvenuta nella serata di venerdi scorso non sono state leggere per l'uomo che ha dovuto passare alcune ore in pronto soccorso ed ha avuto alcuni punti di sutura e non è andato meglio al cane che ha dovuto essere curato dal veterinario che secondo la ricostruzione dei familiari dell'anziano aggredito il quale gli ha dovuto apporre 15 punti di sutura per i morsi del cane aggressore che si chiama Inu, un Akita di 40 kg che vive in un recinto all'interno della proprietà ma che a quanto pare quando viene fatto uscire, seppure in presenza dei proprietari stando sempre alle ricostruzioni dei famigliari dell'anziano fugge. Sulla vicenda intervengono con una nota durissima gli animalisti dell'AIDAA Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente : "Cosa dobbiamo aspettare che muoia qualcuno sia esso un cane o un umano per mettere in sicurezza questo cane? I padroni di Ina facciano questa recinzione in modo che il loro cane possa vivere nel giardino di casa e non certo in un recinto interno alla proprietà, prima di attivare azioni di controllo su questa situazione che potrebbero portare sorprese non certo positive ai padroni di Inu lanciamo un appello agli stessi proprietari a mette in sicurezza il cane non certo confinandolo in un recinto e proprio sulla regolarità di questo recinto invitiamo il sindaco di Monteviale a fare i controlli del caso Altrimenti- concludono gli animalisti- dovremo rivolgerci alle autorità preposte perchè questa situazione non si ripeta, sia chiaro i cani non hanno alcuna colpa, quella, la colpa è solo degli umani".
aggiornamentoIeri abbiamo ricevuto una serie di telefonate ingiuriose da parte del figlio dell'anziano aggredito che ci accusava di aver scritto cose errate. Abbiamo bloccato per correttezza il post che riproponiamo di pari passo dopo aver fatto le verifiche del caso. Le accuse di cronaca non fermeranno certo il nostro diritto di cronaca. La decisione dell'AIDAA è quella di vederci chiaro. Per questo oggi inviamo un esposto alla procura sia per far luce sulla situazione e per chiedere (con telefonate registrate e trascritte in forma di legge allegate) chiarimenti e verificare se nelle ingiurie proferite nelle telefonate ricevute ci siano gli estremi per mandare a giudizio l'autore delle medesime. Confermiamo altresi che tutta la nostra attività è volta a tutelare il benessere degli animali e non saranno certo due offese o minacce a fermarci ne ora ne mai.