martedì 24 settembre 2019

INCIDENTI, NON E' COLPA DEI CINGHIALI, MA DELLE AUTOMOBILI

Tutto ci si sarebbe aspettati nel contrasto “sul campo” alla proliferazione - con annessi danni a Comuni, agricoltori e privati - dei cinghiali tranne che contromisure da “Codice della strada”.
Proprio così. L’Ispra - l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale -, in un documento di tre pagine, ha formulato una serie di metodologie e iniziative da utilizzare nelle aree “con forte presenza di cinghiali”.
Si va dall’apposizione «di limiti di velocità lungo i rettilinei e nei tratti con limitata visibilità» all’installazione di «dossi e recinzioni» e, non da ultimo, «all’installazione di autovelox».
Le indicazioni di Ispra passano anche attraverso “l’installazione di apposita cartellonistica «animali selvatici vaganti» nonché attraverso l’obbligo di «mantenere puliti e sgomberi i terreni e le aree private da vegetazione infestante».
Il concetto (secondo Ispra) è semplice: riducendo la velocità, si limita il numero di impatti con i cinghiali. Concetto da applicare anche agli altri ungulati e alla fauna selvatica. «Le indicazioni di Ispra lasciano sconcertati e seriamente preoccupati per le difficoltà oggettive in cui si potrebbero trovare in primis i nostri agricoltori. Nelle prossime settimane andremo ad adottare nuovi provvedimenti per semplificare le modalità di svolgimento delle attività di contrasto ed a snellire le pratiche per ottenere l’abilitazione di caccia al cinghiale. Certo è che se venissero adottate le indicazioni di Ispra si creerebbe una situazione quantomeno problematica» sottolinea il sottosegretario regionale Fabrizio Turba, ex sindaco di Canzo.