TRENTO. La tentazione è stata troppo forte. Quando hanno visto un camoscio, hanno imbracciato il fucile e hanno sparato. Senza curarsi del fatto che erano a pochi metri dalla stradale del Brennero, in località Acquaviva. Così per due cacciatori trentini di 59 e 73 anni iscritti alla riserva di Besenello la stagione è già terminata al primo giorno di caccia. Infatti una pattuglia della polizia stradale ha sequestrato loro le armi e li ha sanzionati con una multa di 200 euro. E’ infatti vietato sparare vicino alle case e alle strade. Secondo le norme, la distanza minima per sparare è di 100 metri dalle case e di 50 metri dalle strade. Questo per ovvie ragioni di sicurezza. Per i due non dovrebbero esserci conseguenze penali. Sono stati scoperti perché una pattuglia della polizia stradale stava transitando sulla statale quando ha sentito lo sparo, ieri mattina. Gli agenti sono accorsi e hanno visto i due con i fucili ancora caldi.
Questo è stato l’unico incidente di un qualche rilievo nella prima giornata di caccia, come spiega il presidente dell’Associazione cacciatori Gianpaolo Sassudelli: «Non ci sono stati incidente di rilievo. Questo dell’Acquaviva è stato l’unico episodio anomalo. Per il resto la giornata è andata bene, anche se in alcune zone è stata avara. E’ presto per tracciare bilanci, ma il maltempo non ha aiutato. Nella mia riserva siamo in linea con gli abbattimenti dell’anno scorso, ma so che in altre zone non è andata bene». Anche il dirigente provinciale della forestale, Romano Masè, conferma che la giornata è stata tranquilla: «Non ci sono stati incidenti di rilievo, almeno finora».
Per la prima giornata di caccia sono entrate in azione 6.540 doppiette. La stagione si era aperta il primo maggio con l'inizio della caccia di selezione. Il 15 agosto era iniziata la caccia al camoscio ed al muflone, mentre quella finale con l'inizio della caccia aperta a tutta la selvaggina, sarà alla terza domenica di settembre. Rispetto all'anno scorso, in calo le "donne cacciatrici": da 24 a 17; così come i permessi per la caccia all'estero: da 46 a 28. In aumento, invece, i permessi per il porto d'armi di fucile ad uso caccia: da 1012 a 1038, con 35 under 20 e 150 over 70.
Ieri si è aperta la caccia al capriolo ed al cervo, ma con la prima monitorata nell'arco delle due settimane, perché nel 2013 si è registrato l'indice riproduttivo tra i più bassi degli ultimi anni. Complice la situazione climatica, con l'ultima nevicata a maggio e caratterizzata dal freddo intenso proprio in coincidenza col periodo dei parti. Nel 2012 non si sono registrati incidente di rilievo.
fonte: trentinocorrieredellealpi
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