Lotta all’invasione dei cinghiali: la Provincia adotta la linea dura e concede i cacciatori di ungulati la possibilità di abbattere, durante la stagione venatoria, gli esemplari di suide avvistati sul territorio. Il provvedimento è stato preso all’indomani dell’intensificarsi dei campi e dei prati danneggiati dai cinghiali in Bassa Valle, soprattutto sul versante orobico del Morbegnese, dove sinora il fenomeno era molto più contenuto rispetto all’area geografica opposta, quella delle montagne retiche.
Settimana scorsa è stato avvistato un furgoncino dal quale sono stati liberati una ventina di cinghiali – fra i quali alcuni capi incrociati con maiali - sopra la località Dossa nel comune di Cosio Valtellino. «Ribadiamo che allevare e rilasciare in natura questi animali è un atto illegale e irresponsabile che ha causato e continua a causare numerosi e ingenti danni al territorio provinciale e alle sue attività» dicono da palazzo Muzio. La popolazione complessiva di questi selvatici ammonta a diverse centinaia di esemplari, in prevalenza diffusi sul fondovalle della Valchiavenna, nei comuni di Delebio, Cosio, Ardenno, Buglio, Torre Santa Maria e Val di Togno. Così ieri a Sondrio è stata approvata la delibera di giunta con la quale la Provincia ha deciso di potenziare l’azione di controllo selettivo del cinghiale.
Come si specifica dal Servizio Caccia della Provincia di Sondrio «non si tratta di una vera e propria azione venatoria, ma di un intervento di pubblica utilità e a titolo facoltativo».