AIDAA ACCUSA: MACELLAI CONTADINI
E SALUMIERI EVADONO IL FISCO.
Roma (26 febbraio 2012) – Non
solo alberghi, bar e ristoranti, ma la guardia di finanza faccia le proprie
visite anche ai macelli, alle macellerie ed ai negozi di salumeria e
gastronomia se vuole scovare davvero l’evasione fiscale. Molto spesso anche
questi negozi non emettono gli scontrini fiscali e molto spesso, specialmente
in occasioni dei periodi festivi quali la Pasqua in arrivo le macellerie
vendono “sotto banco” centinaia di agnelli, oche, anatre, polli e conigli
destinati alle tavole degli italiani. Si tratta di animali “nostrani”
acquistati “in nero” da contadini, allevatori compiacenti, animali macellati
molto spesso in maniera irregolare e senza alcun controllo veterinario dopo
essere stati ammazzati dagli stessi contadini che “sfruttano l’occasione per
incassare un po’ di soldi”. Animali uccisi e macellati illegalmente, venduti
poi sui banchi delle macellerie ovviamente senza alcuna emissione di scontrino
fiscale Lo stesso fenomeno anche se in percentuale minore vale per alcuni
negozi di salumieri furbetti che vendono insaccati di maiale “fatti in casa”.
Sotto Pasqua a questo fenomeno se ne affianca un altro assolutamente illegale e più grave: La vendita
diretta da parte dei contadini (non autorizzati) di carcasse di agnelli,
capretti ed altri animali di allevamento e del pollaio ammazzati su commissione
( e per i quali si evadono bellamente le tasse) e senza alcun controllo ne
autorizzazione veterinaria. Per questo motivo AIDAA lunedì presenterà un
esposto alla Guardia di Finanza per chiedere i controlli anche su macellerie,
negozi di salumeria e sui singoli contadini conosciuti per la vendita diretta
ed illegale di animali ammazzati e macellati. Inoltre AIDAA mette a
disposizione il proprio numero amico per segnalare casi di macellazione
illegale che come ogni anno aumentano nel periodo che precede la Pasqua
(telefonare al 3926552051 o mandare un sms al 3403848654). Secondo AIDAA degli
sono circa duecentomila gli animali uccisi e macellati e venduti in maniera
totalmente illegale nel solo periodo pasquale con un giro di affari “esentasse”
di oltre 8 milioni di euro.