martedì 12 agosto 2025

RAPINAVA I VICINI E AVEVA UCCISO UN CANE. ARRESTATO 20ENNE A FANO

 FANO I vicini sotto scacco, le rapine, l’uccisione di un cane. È scattata la misura della custodia cautelare in carcere per un 20enne residente a Carrara di Fano, nelle case popolari. Una mina vagante tanto che alcuni vicini avrebbero preferito andarsene di casa pur di non incrociarlo. Al commissariato di Polizia di Fano sono arrivate negli ultimi due anni decine di segnalazioni e nei giorni scorsi gli agenti hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare. 

Il vicino vessato

Tra i suoi bersagli il vicino di casa, un 75enne. Avrebbe più volte sfondato a spallate la porta, introducendosi in casa per minacciarlo e schiaffeggiarlo. «Ti spacco la testa, te la farò pagare, ti tolgo dal mondo ti uccido». Questo più o meno il tenore delle minacce. Episodi iniziati mesi fa tanto che in una circostanza il giovane avrebbe lanciato persino una porta da un terrazzino e colpito l’auto del vicino di casa rompendone il lunotto posteriore. Poi sarebbe sceso per smontare alcuni pezzi del veicolo, compresa la marmitta. In passato, la scorsa estate, c’era già stata una denuncia perché il giovane aveva sfondato la porta e colpito con un pugno in faccia il vicino di casa mandandolo al pronto soccorso dove aveva rimediato 5 giorni di prognosi.

L’uso di alcol e droghe

Una escalation di eventi con la costante dell’alterazione dovuta all’alcol o a sostanze psicotrope. In una circostanza gli avrebbe anche sparato un colpo con una pistola ad aria compressa al volto, sfiorandolo soltanto per fortuna. Pistola con cui in un’altra situazione aveva minacciato di uccidergli il cane. Un clima di terrore in cui il 75enne non riusciva più a vivere. In un’altra occasione avrebbe sfondato la porta, nonostante un nuovo lucchetto, e gli avrebbe preso un cane di appena 5 giorni. Quel cane non è stato più ritrovato ed è morto, tanto che tra la lunga lista di accuse c’è quella di maltrattamento e uccisione di animale. L’uomo, esasperato, è andato a stare da un amico, ma il giovane lo aveva raggiunto anche qui in una circostanza minacciando entrambi. «Ho chiamato gli amici di Caserta che verranno a sistemarti» gli avrebbe detto. Di qui l’accusa di atti persecutori, violazione di domicilio e di furto aggravato. Ad aprile era scattato il divieto di avvicinamento alla persona offesa. Comportamenti segnalati anche da altri vicini di casa che lamentavano furti e richieste di denaro.

La rapina al Pincio

Stesse modalità: sfondava e rubava qualche soldo, oppure svuotava il frigo o a Natale si sarebbe preso due panettoni. Schiaffi e lesioni, tanto da ricorrere alle cure mediche. E intimava ai vicini di non denunciarlo per non avere conseguenze. «State zitti, vi conviene». Non è tutto perché il giovane era stato arrestato a fine luglio per la rapina ai danni di un minorenne al Pincio. Gli avrebbe stretto le mani al collo e poi preso 15 euro. Nella stessa sera avrebbe rapinato anche un altro giovane minacciandolo di tirar fuori la Glock. Ed era stato arrestato con ancora in possesso dei documenti del rapinato. Il giovane è difeso dall'avvocato Marco Defendini e nell'interrogatorio di garanzia ha negato di aver usato violenza contro il minore e dato la sua versione sugli addebiti.