I carabinieri forestali di Alessandria e Asti, al comando del colonnello Stefano Gerbaldo, hanno dato notizia del ritrovamento di sei lupi avvelenati sul territorio provinciale o abbattuti con arma da fuoco nel primo quadrimestre dell’anno, pari a quelli eliminati nell’intero scorso anno, che già rappresentava un anno record per la statistica, e senza eguali nelle altre province piemontesi. Dopo il recupero delle carcasse, sono stati rinvenuti bocconi sottoposti ad analisi. Intanto l’Arma dei carabinieri, con il servizio di vigilanza dell’ente parco delle aree protette dell’Appennino piemontese, ha aperto un’inchiesta per risalire agli autori degli avvelenamenti che si configurano come veri e propri reati.Per bonificare le aree dai bocconi sono stati utilizzati cani anti veleno dei carabinieri forestali e dei gestori delle aree protette regionali. Le esche avvelenate, oltre a provocare atroci sofferenze al lupo, possono essere ingoiate da qualsiasi animale, oltre che da rapaci e volpi anche da cani da lavoro o da compagnia. Il veleno può essere dannoso anche solo per contatto e pericoloso per persone inconsapevoli o bambini curiosi che dovessero manipolarlo accidentalmente, sono quindi una minaccia per la salute pubblica. Per discutere del problema si è tenuta mercoledì 21 maggio presso il comando provinciale dell’Arma una riunione fra carabinieri forestali, settore biodiversità della Regione, nucleo faunistico venatorio della polizia locale, ente parco Appennino piemontese, Arpa e centro regionale grandi carnivori. Stigmatizzando gli atti illegali di bracconaggio si è ravvisato l’aumento del numero dei lupi che ha ingenerato timori soprattutto negli ambienti rurali per l’incolumità fisica delle persone e per i danni agli animali da reddito. In provincia nel 2024 sono stati segnalati 98 casi di predazione sulle greggi segnalati e accertati dall’Asl su un patrimonio di 20 mila capi. Ma non tutti i casi potrebbero essere denunciati dagli allevatori. Le predazioni si verificano soprattutto quando mancano le misure di protezione: recinzioni elettrificate, cani da guardia, presenza del pastore, dissuasori luminosi o acustici. E’ pure stato ricordato che è in fase di revisione lo status giuridico di protezione del lupo che avrà un livello di tutela meno pronunciato dopo iniziative assunte dalla comunità europea e di riflesso a livello nazionale. In relazione alla pericolosità del predatore nei confronti dell’uomo “i dati statistici in possesso consentono di rassicurare di massima la cittadinanza pur tenendo bene a mente che si tratta di un animale selvatico il quale, seppur tendenzialmente schivo ed elusivo, rispetto alla presenza umana, potrebbe in particolari contesti risultare pericoloso: reazione da protezione della prole, per assenza di vie di fuga se avvicinato”.