«Attenzione polpette avvelenate al parco Don Bosco». É solo una delle ultime segnalazioni riportata da un bolognese su Facebook dopo che ha ritrovato alcuni bocconi avvelenati in zona Fiera-San Donato. Le polpette ripiene di sostanze tossiche avrebbero ucciso un animale e avvelenato altri due, sopravvissuti, in particolare all’interno del parco Don Bosco e in via Serena e via Athos Bellettini.
L’indignato, ma preoccupato, avvertimento del cittadino, di fronte a gesti privi di umanità come questo, è rivolto ai proprietari di cani e gatti: un’esortazione a stare attenti qualora si trovassero a passeggiare per quelle zone o lasciassero i propri animali liberi.
Non è sicuramente la prima volta che fatti del genere avvengono in varie zone di Bologna, come parchi e aree verdi per cani. Ne sono ben al corrente i volontari dei centri di recupero della fauna selvatica, come il centro Lipu Bo, a Borgo Panigale, e Oasi Felina, in via Yuri Gargarin a Bologna, che si occupano di soccorrere gli animali in difficoltà a seguito dell’ingerimento di veleni. «Un reato da condannare e da denunciare alle forze dell’ordine», così dichiara Marco Bergonzoni, direttore sanitario della clinica Ca’ Zampa di Ozzano dell’Emilia. Il veterinario bolognese definisce questo gesto compiuto spesso da persone che agiscono per vendicarsi di disturbi nel vicinato o per problemi psicologici.
Il soccorso molte volte non basta e bisogna ricorrere a terapie più urgenti, come la trasfusione di sangue. Infatti, diversi sono i tipi di sostanze tossiche (topicidi, insetticidi, stricnina, lumachicidi) o di corpi estranei (spilli, chiodi) utilizzati per creare queste polpette. Così come diversi sono gli effetti sugli animali (immediati o a lungo termine), come stati convulsivi o di emorragie, interne o esterne. «In caso di ingerimento portate subito l’animale dal veterinario», incalza il direttore.