BELLUNO. L'ultimo caso è di Belluno, ma più o meno in tutte le zone di montagna in questo periodo dell'anno si susseguono i casi di piccoli di capriolo feriti più o meno gravemente, mutilati o morti a causa dello sfalcio dell'erba dei mezzi agricoli.
Una situazione vissuta con strazio dalle associazioni animaliste dei territori che in questi giorni stanno diffondendo disperati appelli sui social per sensibilizzare gli agricoltori al problema e per trovare veterinari e specialisti in grado di salvare la vita di questi piccoli animali intervenendo rapidamente dove necessario.
L'ultima segnalazione solo in ordine temporale è stata quella di Sonia Zampol che ha mobilitato i suoi contatti dopo aver trovato un cucciolo con addirittura tre zampe amputate: un caso condiviso e commentato anche sulla pagina dei volontari dell'Alveare Gruppo Recupero Animali Selvatici Vicenza.
"Da oltre 15 anni - scrivono dall'associazione - invitiamo gli agricoltori a ritardare di una quindicina di giorni l'operazione di sfalcio dell'erba, abbiamo sollecitato le autorità in merito a questa criticità. I piccoli di capriolo quando nascono, rimangono immobili, nascosti in mezzo all'erba per 15 giorni circa e la mamma li nutre sul posto. Trascorso questo periodo si drizzano sulle zampe e seguono la madre. Non sanno che ci sono mostri meccanici molto pericolosi con lunghe braccia e comunque non riescono a spostarsi; non è la fine del mondo se lo sfalcio dell'erba viene posticipato di qualche giorno, ma per questi piccoli ungulati è la salvezza"
"Ricordiamo - proseguono - che ci sono metodi abbastanza sicuri per allontanare gli animali dal campo, oppure interventi da fare sul trattore che danno dei risultati, dall'installazione di sistemi spartani come le normali catene fissate sul davanti della macchina che scivolano sull'erba facendo scattare il selvatico una volta sfiorato, ai modernissimi sistemi di rilevazione termici/ottici che danno un impulso alla barra falciante alzandola per lo spazio che serve a salvare il cucciolo nascosto nell'erba; sistemi che nel nord Europa danno risultati apprezzabili".
