Due cani uccisi dai bocconi avvelenati nel giro di un paio di giorni. È il preoccupante bilancio nel Mantovano, che ha spinto i carabinieri forestali ad intensificare i controlli, insieme all’unità cinofila antiveleno di Dervio (Lecco), tra Castiglione delle Stiviere e Castel Goffredo. L’Unità antiveleno a sei zampe è composta da Senna, un pastore tedesco, e dal suo conduttore, il brigadiere Calogero Lentini.
Gli episodi
L’ultimo episodio di avvelenamento è avvenuto in questi giorni a Castiglione delle Stiviere, dove è morto un border collie che ha ingerito le esche killer. La zona è quella di via Sinigaglia, che oggi verrà battuta da Senna e dal brigadiere Lentini. Ma non si tratta dell'unico episodio. La scorsa settimana è morto un cagnolino a Castel Goffredo e l’unità antiveleno ha bonificato un’ampia zona proprio nella mattinata di lunedì. Con grande probabilità, in entrambi i casi, i bocconi sono stati posizionati da qualcuno che non sopporta cani nei paraggi. Non si tratta di fenomeni isolati. Come appurato dai carabinieri forestali di Mantova, coordinati dal colonnello Alberto Ricci, ci sono stati altri casi. In diverse circostanze, le esche - che possono essere composte anche da antigelo, glifosate, stricnina e cianuro - vengono sistemate tra i campi per contrastare la proliferazione di nutrie. Un metodo illegale, come stabilito dall’ordinanza ministeriale del 2008.
I dati
Nel Mantovano non si tratta di un fenomeno particolarmente diffuso, però ci sono diversi casi. I dati, come riportato sul Portale nazionale del Ministero della Salute sugli avvelenamenti dolosi degli animali, parla di sette episodi in sei mesi tra città e provincia. A Mantova le esche hanno ucciso un gufo comune nella zona di via Pietro Frattini. Cani morti per i bocconi anche a Viadana e Pomponesco. E a Ostiglia è stato denunciato un agricoltore che ha gettato 14 esche tra i canali. Forse per colpire le nutrie, ma le vittime siano stati altri animali.