sabato 20 agosto 2022

BOCCONI AVVELENATI GRAVISSIMO AMSTAFF AVVELENATO A MILANO

 Ancora cani vittime di avvelenamento. Gli odiatori degli animali non vanno in vacanza. È allarme bocconi avvelenati a Quinto Stampi, dove un cane è stato portato d’urgenza in clinica veterinaria dopo aver ingerito forse un bocconcino o una polpettina e ora lotta tra la vita e la morte. L’episodio è accaudto nei giorni scorsi alle spalle della scuola media Curiel di via Lambro dove la proprietaria di un cane, un Amstaff nero e bianco, al rientro a casa si è accorta che il cane stava male con convulsioni e perdita di coscienza. Immediatamente lo ha portato al pronto soccorso veterinario, dove è stato riscontrato l’avvelenamento. Il cane è ancora ricoverato e lotta fra la vita e la morte. Sulla vicenda stanno indagando gli agenti della polizia locale di Rozzano e sono in atto controlli nei parchi cittadini. Un fatto grave quello accaduto a Rozzano, ma purtroppo non isolato. Azioni contro i cani se ne registrano molte e spesso riguardano segnalazioni di avvelenamenti avvenuti in parchi o nelle aree a loro dedicate. Nei mesi scorsi la preoccupazione per le polpette avvelenate era forte a Locate Triulzi e a Opera, dove si sono registrati parecchi casi, alcuni confermati dalle analisi sui bocconi rinvenuti, risultati avvelenati.

I fatti di maggiore crudeltà però sono avvenuti a Opera e a Dresano. A Opera lo scorso anno in due occasioni qualcuno, armato di pistola ad aria compressa, ha sparato piombini contro i cani. Nel primo caso una cagnolina, Tiffany, era rimasta ferita gravemente. L’aveva trovata la proprietaria a terra nel giardino di casa; portata d’urgenza al pronto soccorso veterinario era stata salvata. Nel secondo caso i piombini avevano sfiorato padrone e cane all’interno di una villetta.

A Dresano invece lo scorso 23 luglio il fatto più grave: qualcuno attorno alle 4.30 del mattino si è introdotto nel giardino di una villetta e ha ucciso Toby, un volpino meticcio di 14 anni, strangolandolo con delle fascette di plastica. I padroni erano partiti poco prima, verso le 4 del mattino per le vacanze e alle 8 era stata la figlia a trovare l’animale senza vita. Secondo le prime indagini chi ha ammazzato il cane aveva curato la casa e forse sapeva che i proprietari stavano per partire. Non essendo stati trovati segnali di effrazione e l’antifurto inserito, l’ipotesi prevalente era quella di qualcuno che ha ucciso intenzionamente il cane.