Debellato? Nemmeno per sogno. In provincia di Napoli, soprattutto in penisola sorrentina e a Ischia, il bracconaggio è duro a morire. A dimostrarlo è il primo bilancio del campo contro la caccia illegale che vede impegnate trenta guardie volontarie del Wwf da tutta Italia: nove richiami acustici per quaglie individuati e sequestrati, sigilli a ventotto trappole per piccoli uccelli, denunce e verbali per altre irregolarità. «Migliaia di animali selvatici continuano a essere abbattuti in barba alla legge e poi rivenduti sottolineano i vertici del Wwf nazionale alimentando il mercato nero».
Gli ambientalisti stanno passando al setaccio alcune «zone calde» delle province di Napoli e Caserta, inserite dal Governo tra i «black spot» per la persistenza del bracconaggio, e in quella di Salerno. Allarmanti i primissimi risultati: a Ischia, per esempio, le guardie del Wwf hanno sequestrato addirittura 28 trappole per la cattura di piccoli uccelli a una persona che è stata pure identificata.