lunedì 27 gennaio 2014

BLITZ CONTRO I BRACCONIERI NELLA TERRA DEI FUOCHI


BLITZ ANTI BRACCONAGGIO NELLA TERRA DEI FUOCHI
di SAVERIO MAZZARELLA
MATERIALE USATO DAI BRACCONIERI

Blitz Antibracconaggio in Terra dei Fuochi, nelle campagne di Aversa, Lusciano, Villa Literno, Cancello ed Arnone e Castelvolturno (CE) da parte di personale del Nucleo Sabotaggio Trappole e Richiami di Aversa (CE) coordinato e diretto da Saverio Mazzarella, Responsabile del Nucleo Investigativo Crimini Ambientali di Aversa (CE). Nella notte fra Sabato 25 e Domenica 26 Gennaio 2014, durante il blitz animalista, che si protrarrà anche nei prossimi giorni e soprattutto di notte, sono state distrutte centinaia di gabbie trappole individuate fra la vegetazione palustre, posizionate ed occultate dai bracconieri lungo le aree dei bacini imbriferi allo scopo di imprigionare fauna viva utilizzata poi a scopo di richiamo, per lo sterminio di massa di mammiferi ed uccelli migratori. Sono state individuate, raccolte e disattivate circa 127 trappole atte alla cattura di specie protette, soprattutto uccelli canori, come cardellini, lucherini, verzellini, pettirossi, merli ed usignoli. Le zone pattugliate, di enorme interesse naturalistico e biologico, sono state oggetto di una accanita campagna di stupro da parte della criminalità, trasformando quella che una volta era detta “Terra di Lavoro” in “Terra dei Fuochi”. L’ intero territorio compreso nelle provincie di Napoli e Caserta è stato avvolto dalla spirale della camorra, del bracconaggio e dallo smaltimento e combustione illecita di rifiuti anche pericolosi e dove le istituzioni soccombono invece di reagire, controllare e reprimere reati contro l’ambiente e gli animali. Sono stati liberati 131 anatidi, quasi tutti Germani Reali. Rinvenuti anche 4 trampolieri e 11 rapaci di varie specie trovati agonizzanti o morti per ferite da pallini da caccia. Trovati imprigionati inoltre vari esemplari di volpe, lepri e conigli, liberati immediatamente sul posto nel rispetto ed ai sensi della Legge 157/1992 che regola lo svolgimento dell’ esercizio venatorio, perché rinvenuti ancora in discrete condizioni di salute ed essendo nelle condizioni vitali di potersi riparare e di procurarsi il cibo autonomamente. Posti in distruzione 27 appostamenti temporanei e 6 reti per uccellagione, nonché dati alla libertà 152 cardellini appena catturati. Raccolti 243 bossoli di cartucce da caccia di vario calibro, nonché eliminati 65 pupazzi in plastica detti “stampe” riproducenti fedelmente gli animali oggetto di caccia ed usati come richiamo cosiddetto “visivo” per attirare i propri simili in volo a tiro dei fucili. In aggiunta, si posiziona un richiamo sonoro elettronico provvisto di tromba acustica, batteria e timer di attivazione e disattivazione automatica. Gli animali rinvenuti nelle trappole e quelli legati per le zampe e per le ali sono stati liberati sul posto mentre tutto il materiale rinvenuto è stato distrutto e avviato al ciclo di smaltimento dei rifiuti secondo i princìpi di raccolta differenziata. Sono stati individuati alcuni bracconieri sui quali sono concentrate le indagini, volte a risalire all’ identità ed il domicilio degli stessi. Le operazioni sono ancora in corso e continueranno ad oltranza anche in vista dell’ approssimarsi della primavera. Infatti, da fine Febbraio e per tutto il mese di Marzo si prevedono stermini di massa di un’ anatra che sverna in Italia, la Marzaiola per l’ appunto, e che viene sistematicamente abbattuta da bracconieri senza scrupoli che li aspettano sulle spiagge deserte abbattendoli con l’ aiuto del buio ed intercettati dai fari posizionati sotto le canne dei fucili. Intercettate e disattivate 15 trappole dentate a scatto pericolosissime per l’ incolumità degli animali e degli esseri umani, essendo queste in grado di tranciare un arto provocando la morte del malcapitato per dissanguamento e dopo lunga agonia ed atroci sofferenze. Sono stati ancora tristemente rinvenuti molti cani da caccia uccisi dai loro stessi padroni o detentori, forse perché il cane non effettuava il cosiddetto “riporto” al bracconiere: si tratta in pratica di un rituale in largo uso fra questi assassini delinquenti che uccidono il proprio cane allorquando esso ritrova il volatile sparato e che, per un qualsiasi motivo, non riporta la selvaggina abbattuta ai piedi del bracconiere stesso, disobbedendo ad un ordine preciso impartito e provocando l’ira del vile cecchino che non esita ad abbatterlo crudelmente con una o più fucilate. Recuperati, accuditi e curati tre falchi Gheppi, due maschi ed una femmina, in discrete condizioni di salute e liberati de quo. Immancabili le rilevazioni di numerose discariche di rifiuti tossici sparse lungo tutto il territorio che hanno provocato per sempre il degrado ambientale in terreni adibiti alle coltivazioni di frutta ed ortaggi, non solo per il consumo umano, ma anche per il foraggiamento dei bovini. Sarebbe opportuno che le istituzioni casertane ed i vari organi preposti al controllo ed alla repressione dei reati ambientali, e le varie associazioni di guardie ambientali sparse sul territorio, provvedano al più presto a collaborare attivamente invece di proliferare nell’ inerzia e nel totale abbandono del territorio, martoriato ed inesorabilmente depauperato, forse per sempre.