giovedì 6 dicembre 2012

FORSE UCCISA LA DONNA CHE HA LASCIATO L'EREDITA' AI CANI

dal sito corriere.it

http://corrieredelveneto.corriere.it/vicenza/notizie/cronaca/2012/6-dicembre-2012/lascia-l-eredita-cani-indagini-sua-morte-2113038297986.shtml

VICENZA — Omicidio volontario: è l'ipotesi di reato dell'indagine aperta dalla Procura di Vicenza sulla morte di Nives Savelli. La donna di 68 anni di Creazzo è stata trovata morta nel suo giardino con un ematoma alla testa lo scorso 8 settembre. Lascia un'eredità che si aggirerebbe sui quattro milioni di euro, con l'obbligo per gli eredi di curarsi dei suoi cani. La Procura ha ordinato la riesumazione della salma e l'autopsia: «Ma noi, suoi familiari, non abbiamo motivo di pensare a un decesso non naturale - è il commento del nipote Edoardo Savelli - Lo trovo estremamente improbabile. L'ictus ha una componente genetica, e nella nostra famiglia vi sono stati altri episodi». Nives Savelli, vedova dal 2006 del farmacista Sergio Contin, viveva nella sua villa di Creazzo, una dimora in via Campagnari con circa 12mila metri quadrati di giardino. La donna, che all'attivo aveva svariati viaggi ed esperienze in più parti del mondo, abitava nella casa sui colli attorniata dai suoi cani.

Possedeva infatti più di una decina di animali, a cui era molto affezionata al punto da ricordarli nel testamento: i suoi beni infatti andranno in gestione al nipote Edoardo e al suo consulente finanziario, ma con l'obbligo di prendersi cura delle bestiole e dei futuri discendenti, pena il passaggio dell'eredità a un ente per la protezione degli animali. Nives viene da tutti descritta come una persona energica, positiva e molto in forma per la sua età. «Una persona di grande coraggio, giunonica e attiva» conferma don Gabriele Gastaldello, prete vicentino che coordina l'associazione culturale di Creazzo «Scuola del villaggio». «Conoscevo bene Nives, frequentava l'associazione - spiega il sacerdote - e ho condiviso con i familiari quelle difficoltà sopravvenute dopo la sua morte». Il giorno del decesso i carabinieri avevano eseguito un sopralluogo da cui non erano risultati segni di effrazione nella villa. La 68enne presentava un ematoma al capo, che si pensava fosse conseguenza di una caduta a terra.

Nei giorni successivi però alcuni fra i più cari amici di Nives hanno segnalato agli investigatori che nella vicenda poteva esserci qualcosa di strano, considerando anche l'entità dell'eredità: stimata, da loro, fra i quattro e i cinque milioni. Gli stessi familiari in parallelo hanno chiesto che venisse eseguito l'esame autoptico, ma più che altro per capire l'origine del malore che aveva portato al decesso. «Mia zia era ricca, ma non perché avesse ereditato. Quei soldi erano frutto del suo lavoro, è scorretto definirla ereditiera» precisa Edoardo Savelli. La famiglia al momento del decesso era convinta che il malaugurato evento fosse interamente da addebitarsi a cause naturali: sembra infatti che anche il padre di Nives, anni prima, fosse deceduto per ictus. «Abbiamo valutato la dinamica dell'accaduto, e non c'era niente che potesse far sospettare una morte violenta - ribadisce il nipote - tutt'ora ritengo molto improbabile un decesso non naturale». Secondo quanto rilevato dagli inquirenti tra l'altro la donna in settimana aveva accusato alcuni malori. Ora, si attende l'esito dell'autopsia con la relazione del medico legale, per far luce sul caso.