domenica 29 ottobre 2023

RICCI, GHIRI E VOLATILI IN DIFFICOLTA' DOPO QUESTA LUNGA ESTATE

 Un’estate lunga, caldissima e di intenso lavoro, che ha richiesto un grandissimo impegno ai dipendenti del Centro di Scienze Naturali e ai tanti volontari dell’associazione Habitus, senza i quali non sarebbe stato possibile occuparsi dei 677 animali arrivati nei mesi estivi alla struttura. L’impegno per la salvaguardia e la cura degli animali non è mai stato così forte da quando, nel 2010, l’attività venne sospesa. Lo dimostrano i numeri, 350 animali curati e liberati, che testimoniano come il centro sia struttura di riferimento per Prato, Pistoia e Firenze insieme ad altre due in Mugello e Casentino. Riuscire a salvare animali come i pipistrelli, delicatissimi e difficili da gestire soprattutto se piccoli perché si nutrono senza sosta, significa riequilibrare le perdite dovute alle attività umane. Questa estate sono stati svezzati e poi liberati 50 esemplari, che, per inciso, si cibano di zanzare e di molti altri insetti. Sono arrivati anche volpi, daini, cervi, ghiri, ricci e una varietà di uccelli impressionante, fra cui per la prima volta un falco pellegrino e un cuculo, che sono già stati reintrodotti in natura. Non compreso in questi numeri c’è il gruppo inviato dalle Forze dell’ordine, animali sequestrati o confiscati in quanto specie detenute illegalmente o di cui i proprietari si sono disfatti in modo non corretto. Complessivamente, si diceva, 677 animali di cui circa 350 liberati (gli ultimi 40 nel mese di ottobre) di solito nelle aree da cui provengono secondo le schede di registrazione. Altri 143 sono ancora in carico al centro - o perché ancora non in grado di tornare nel loro habitat o perché possono ormai condurre una vita dignitosa solo nella struttura – e, infine, 181 che purtroppo non ce l’hanno fatta nonostante le cure.

Tutti i Comuni, per legge, hanno l’obbligo di contribuire al recupero di nidiacei e pulli, ma nel caso del Csn l’attività è attualmente finanziata per la massima parte dal Comune di Prato e, in misura minore ma sostanziale, dal Comune di Pistoia con il quale la Fondazione Parsec ha una convenzione finalizzata per lo più al recupero di nidiacei, pulcini.