Catturava illegalmente uccelli usando come esche altri volatili. Non solo, nella sua rimessa agricola gli agenti della polizia provinciale hanno trovato diverse trappole e per questo denunciato. A finire nei guai un bracconiere dedito alla caccia illegale degli uccelli sulla montagna pistoiese, nel dettaglio tra le zone di San Marcello Piteglio e Pescia. Martedì 17 ottobre a sorprenderlo sono stati gli agenti della polizia provinciale dopo aver ricevuto una segnalazione dalle guardie venatorie volontarie del Wwf. Gli agenti, lo hanno trovato mentre posizionava due reti verticali (roccoli) nascoste tra le vegetazione. Non lo aveva fatto a caso, la provinciale spiega che proprio in questo periodo dell’anno alcune specie di uccelli iniziano la migrazione dall’Europa del nord ai paesi più caldi del mediterraneo. Per avere la certezza di catturarli, l’uomo aveva persino collocato nelle vicinanze di una delle reti, alcune gabbiette con all’interno esemplari di tordo bottaccio, merlo e tordo sassello, utilizzati come richiamo. Grazie al richiamo di questi uccelli, gli agenti sono giunti ad un fabbricato con annessi agricoli dove erano presenti altri uccelli in gabbia. E’ così scattata una perquisizione che ha portato al sequestro (oltre alle due reti nascoste) di altre 19 reti, 49 trappole per cattura di uccelli (17 saltaleoni, 32 congegni artigianali) oltre che un merlo ed una ghiandaia vivi. Il merlo era stato appena catturato, e gli agenti lo hanno immediatamente liberato sul posto, mentre la ghiandaia, che non era in grado di volare, è stata affidata alle cure di un medico veterinario e successivamente indirizzata ad una struttura idonea per la riabilitazione.
Il bracconiere è stato denunciato alla Autorità Giudiziaria per i reati di uccellagione e caccia in giorno di silenzio venatorio; inoltre gli sono stati contestati alcuni illeciti amministrativi sempre relativi alla detenzione di reti, trappole e selvatici. L’intervento della Polizia Provinciale è frutto della preziosa collaborazione con le Guardie Venatorie Volontarie delle associazioni ambientali, i cui servizi sono coordinati dalla Polizia Provinciale stessa. In questo caso infatti, la vigilanza volontaria dell’associazione Wwf Italia, nei giorni precedenti, durante alcuni servizi nelle zone montane dei comuni di San Marcello, Piteglio e Pescia, aveva raccolto, e subito segnalato, alcuni indizi che potevano presupporre tale attività illegale. Ricordiamo che la Polizia Provinciale di Pistoia può essere contattata tramite il numero telefonico 0573-374600 oppure tramite mail all’indirizzo polprov.pt@provincia.pistoia.it