Vicino al letto c’è un cagnolino: Iumy, un piccolo meticcio nero. È nella stanza del reparto di Pediatria dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. Accanto al letto di Emilia (quattro anni il prossimo 31 ottobre) e Oliver (13 anni). Sono i due fratellini tedeschi sopravvissuti alla strage di Mestre. Hanno perso la loro mamma Anne Eleen, 32 anni.
«Il mio patrigno ci ha protetto». Poche parole, Oliver le ha sussurrate ai soccorritori dopo essere stato salvato. Trascinato fuori da quel gorgo di lamiere dalle mani di uno sconosciuto: Bujar Bucaj, un imprenditore kosovaro, in Italia da 25 anni, che martedì sera si è trovato “nel posto giusto, al momento giusto”. Nel piazzale della stazione di Mestre, quando il pullman è venuto giù dal cavalcavia della Vempa, sfiorando i binari. Bucaj si è tuffato subito in quell’inferno di fuoco e ha salvato i due fratellini. È lui l’uomo che estrae una bimba dal finestrino del pullman, è lui l’uomo immortalato nel video rimbalzato di cellulare in cellulare. «Desidero soltanto rivederli un’ultima volta, prima che tornino in Germania» le sue parole, il giorno successivo alla tragedia.
Ci ha provato ieri sera. «Devo lasciarla, sta arrivando l’infermiera per portarmi nella loro stanza» ci ha detto, emozionato, in una sala d’attesa dell’ospedale di Treviso. Non gli è stato possibile, spera di riuscirci nei prossimi giorni. «Io ho quattro figli, ma adesso è come se anche Emilia e Oliver lo fossero diventati».