Silvia Sardone aveva fatto nei giorni scorsi su nostra richiesta una interrogazione all'assessore Maran per avere notizie in merito agli olmi di via Mac mahon, l'assessore ha cosi risposto. lascio a voi ogni valutazione nel merito sia dei tempi che dei contenuti, io mi riservo di scriverne domani in un apposito comunicato. rigrazio intanto la consigliera Sardone per il suo interessamento.
TUTTE LE INIZIATIVE ED I COMMENTI RIGUARDANTI L'ASSOCIAZIONE AIDAA E LE SUE ATTIVITA'
mercoledì 22 febbraio 2017
PIANO LUPO. ECCO IL TESTO PEGGIORATO.
ecco il nuovo punto sette del piano di tutela del lupo dove di fatto si inseriscono nuove possibilità di abbattimento della specie. Non ho parole leggete e diffondente voi stessi.
III.7. Deroghe al divieto di rimozione di lupi dall’ambiente naturale: presupposti, condizioni, limiti e criteri da applicare.
La normativa nazionale (L. 157/92, art. 2, DPR 357/97 art. 8) e comunitaria (Direttiva Habitat, art. 12) tutela in maniera rigorosa il lupo vietandone l’uccisione.
La stessa normativa contempla, in casi particolari, il ricorso al regime delle deroghe.
L’art. 19, comma 2, della L. 157/92 prevede che le Regioni, per la migliore gestione del patrimonio zootecnico, per la tutela del suolo, per motivi sanitari, per la selezione biologica, per la tutela del patrimonio storico-artistico, per la tutela delle produzioni zoo-agro-forestali ed ittiche provvedono al controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate. Tale controllo, esercitato selettivamente, viene praticato di norma mediante l'utilizzo di metodi ecologici, su parere dell'Istituto nazionale per la fauna selvatica
Art. 16, comma 1, della Direttiva Habitat prevede che: a condizione che non esista un'altra soluzione valida e che la deroga non pregiudichi il mantenimento, in uno stato di conservazione soddisfacente, delle popolazioni della specie interessata nella sua area di ripartizione naturale, gli Stati membri possono derogare alle disposizioni previste dall’articolo 12. Ciò è possibile per alcuni casi tra i quali:
- per prevenire gravi danni, segnatamente all'allevamento (…);
- nell'interesse della sanità e della sicurezza pubblica o per altri motivi imperativi di rilevante interesse pubblico, inclusi motivi di natura sociale o economica (…).
L’art. 11, comma 1, del DPR 357/97 prescrive che ‘Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, sentiti per quanto di competenza il Ministero per le politiche agricole e l'Istituto nazionale per la fauna selvatica, può autorizzare le deroghe alle disposizioni previste agli articoli 8, 9 e 10, comma 3, lettere a) e b), a condizione che non esista un'altra soluzione valida e che la deroga non pregiudichi il mantenimento, in uno stato di conservazione soddisfacente, delle popolazioni della specie interessata nella sua area di distribuzione naturale.
PerTranne che nei casi di particolare necessità legati ad esigenze di ricerca scientifica, sanità e sicurezza pubblica, per valutare una richiesta di deroga è quindi necessario che:
1. la dimensione della popolazione èsia conosciuta a scala regionale o interregionale;
2. la popolazione èsiain Stato di Conservazione Soddisfacente, e il prelievo non comporta rischi di influenzare negativamente tale Stato di Conservazione Soddisfacente; oppure, il prelievo non pregiudica il percorso della popolazione verso uno Stato di Conservazione Soddisfacente;
3. sonosianostati messi in opera gli strumenti di prevenzione più adatti alle condizioni locali (cani da guardia, recinzioni, pastori, ricoveri notturni, ecc.);
4. non esisteesistaaltra soluzione valida per mitigare gli specifici conflitti sociali ed economici rilevati (e.g. compensazione, indennizzi, ecc.);
5. sonosianoforniti i dati sui danni a livello comunale e regionale (o provincia autonoma);
6. sonosianoforniti dati sulla presenza di cani randagi e vaganti e, ove il fenomeno è presente, informazioni sulle misure poste in essere per il suo controllo;
7. sonosianofornite informazioni sullo stato di attuazione delle azioni di competenza previste dal Piano.
Per valutare il rispetto di tali condizioni alla corretta scala spaziale le richieste di rimozione in deroga ai sensi del DPR 357/97 possono essere avanzate al Ministero dell’ambiente esclusivamente da Regioni e Province Autonome, non prima che siano decorsi i tempi di cui all’azione III.3.2 del presente piano, e dimostrando il rispetto di tutte le condizioni previste.
Le deroghe potranno essere concesse con carattere di eccezionalità, a seguito di valutazione caso per caso, a tal fine ISPRA è chiamata a esprimere un parere tecnico che tenga conto delle prescrizioni normative e dei seguenti criteri non vincolanti:
a) trattare le due popolazioni italiane, appenninica e alpina, come entità separate e soggette alle diverse valutazioni sul loro stato di conservazione;
b) agire con cautela nei casi in cui i branchi interessati siano particolarmente rilevanti per le dinamiche spaziali, demografiche e genetiche del lupo in Italia (es., per il mantenimento della connettività su scala del paesaggio);
c) escludere la rimozione all’interno di parchi nazionali e procedere con cautela in casi di branchi che gravitano nelle aree di confine deineiparchi nazionali e regionali e altre aree protette importanti per la specie;
d) agire con cautela nei casi di animali/branchi transfrontalieri (popolazione alpina) specialmente qualora gli Stati confinanti abbiano provveduto o intendano provvedere a rimuovere esemplari appartenenti a branchi transfrontalieri, o comunque in aree prossime al confine;
e) valutare il ruolo del lupo come fattore di controllo delle sue principali prede selvatiche;
f) dedicare priorità ai casi di presenza e prevalenza della ibridazione cane-lupo;
g) valutare la completezza dei dati sui danni a livello comunale e regionale (o provincia autonoma) e valutare che nei Comuni interessati (in un area non superiore a 500 km2) la frequenza su base annuale di attacchi di lupo al bestiame domestico sia significativamente superiore ai dati regionali relativi a tutti i Comuni in cui si è registrato almeno un danno;
h) valutare i dati sulla presenza di cani randagi e vaganti e, ove il fenomeno è presente, sulle misure poste in essere per il controllo dei cani randagi e vaganti.
MISSERI IN CARCERE. AIDAA CHIEDE AFFIDO GATTI
Dopo l'arresto di Michele Misseri, l'associazione italiana difesa animali ed ambiente - aidaa conferma la propria disponibilità ad occuparsi dei gatti dell'uomo. Nelle prossime ore verranno avviate le richieste formali per la presa in carico dei mici sia all'asl di riferimento che al tribunale. vi teniamo aggiornati.
martedì 21 febbraio 2017
VOGLIONO FAR SPARARE AI LUPI NEI PARCHI
VOGLIONO FARE SPARARE AI LUPI NEI PARCHI
Continuano le indiscrezioni sul nuovo testo del piano Lupo, secondo le notizie trapelate,il testo che dovrebbe andare in discussione alla conferenza stato-regioni di giovedi (MA AL MOMENTO L'ARGOMENTO NON E' ALL'ORDINE DEL GIORNO) 23 febbraio 2017 prevede alcuni peggioramenti rispetto al precedente piano, in particolare sarebbe abolita la quota massima del 5% in merito all'abbattimento totale dei lupi, e si introduce il principio secondo cui i lupi possono essere abbattuti a fucilate all'interno dei parchi.
E mentre non è ancora chiaro cosa accadrà giovedi, il ministro Galletti ha reso noto di aver inviato al presidente della conferenza stato regioni Bonacini una lettera con la quale si dice disponibile ad un incontro con i presidenti delle regioni per discutere il contenuto del piano. "Una situazione assolutamente ingarbugliata ed inaccettabile- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- per questo noi rinnoviamo l'appello al capo del governo perchè avochi a se il dossier del piano Lupo in quanto il ministro Galletti pare incapace di capire che il popolo italiano è contro l'abbattimento dei lupi". Inoltre ci sono le questioni della mancata degli allevamenti la cui stragrande maggioranza non è in regola per la mancanza di recinti e solamente il 41% dei allevatori dispone di cani pastore".
SPARISCE IL PIANO LUPO DALLA CONFERENZA STATO REGIONI DI GIOVEDI
Ovviamente stiamo ancora cercando di capire che sta succedendo, ma dalla convocazione ufficiale qui sotto riportata pare che sia sparito il punto sul piano Lupi. NON CI FIDIAMO E QUINDI SEGUIAMO PASSO PASSO LA VICENDA.
PIANO LUPO. NESSUN RISCHIO PERRERAS IN ITALIA
Dopodomani la conferenza stato regioni dovrebbe tornare a discutere del piano di salvaguardia del lupo senza che il ministro Galletti abbia fatto un solo passo indietro e quindi appare evidente che se le regioni confermeranno la loro contrarietà si dovrà prendere atto dell'impasse e muovesi di conseguenza per modificare il piano nel senso di escludere la possibilità di cacciare i lupi nel territorio del nostro paese nonostante le proteste degli allevatori che sostengono senza alcun riscontro serio che i lupi causano delle vere e proprie stragi nelle loro greggi, e ancora peggio nonostante le rimostranze dei cacciatori che pagherebbero oro per poter imbracciare il fucile per sparare a una preda cosi ambita. Al momento le loro speranze paiono destinate, per fortuna ad essere frustrate dalla resistenza messa in campo dalle regioni. E quindi se vi sono delle possibilità di salvare i lupi dalla mattanza allo stesso tempo occorre fare chiarezza su quelle che sono le dinamiche sulla possibile caccia di selezione dei cani selvatici, inselvatichiti o randagi. Il documento parla chiaramente di richiesta di modificare le legge 281/91 in senso di introdurre le regole della caccia di selezione anche per i cani randagi, che potrebbero, secondo le indicazioni contenute nella vecchia versione del piano lupi anch'essi presi a fucilate dai cacciatori. Ma se questo è nelle intenzioni delle persone che hanno steso il piano, ben diversa è la realtà: infatti ad oggi NON ESISTE ALCUN RISCHIO che in Italia possa accadere quello che accade ad esempio in Spagna dove i cani vengono uccisi in Perreras. Infatti nonostante la gravità di quanto sostenuto nel piano nel suo complesso al momento i rischi di applicazione delle richieste per i cani randagi sono e rimangono sulla carta in quanto l'iter è molto complesso e ad oggi nessuno pare intenzionato a mettersi a discutere di questa vicenda in parlamento vista anche la situazione politica attuale. "Contestualizziamo quelle che sono le reali situazioni- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- da una parte abbiamo il problema che questi vogliono sparare a qualche centinaio di lupi per fare piacere agli amici degli amici siano essi cacciatori o allevatori poco importa. Dall'altra parte- continua Croce- abbiamo chi invece usa questa vicenda per spargere notizie inesatte, cavalcare l'onda della indignazione è giusto ma dire che siamo alla vigilia di una strage è molto ma molto scorretto, oggi in Italia i cani randagi vengono soppressi gia a migliaia dai bocconi avvelenati e da pazzi furiosi che li torturano ed uccidono, concentriamoci su queste situazioni- conclude Croce- senza creare ulteriori inutili e dannosi allarmismi".
CACCIATORE METTE TRAPPOLE PER ISTRICI. DENUNCIATO
GROSSETO – Le guardie zoofile ambientali della Lega anticaccia e una guardia venatoria della Provincia di Grosseto hanno sorpreso un cacciatore che aveva collocato in un bosco a Buriano (Grosseto) una gabbia-trappola probabilmente per la cattura di istrici, viste le esche usate per attirarle: patate e mais. Le guardie hanno disattivato la trappola e hanno atteso che è infatti arrivato intorno alle 9 con un secchio contenente del mais e una patata, come l’esca posizionata all’interno della gabbia trappola. Le guardie, uscite allo scoperto, lo hanno identificato. L’uomo era in regola con la licenza di caccia ed è stato denunciato alla procura dalla polizia provinciale di Grosseto per uso di mezzi vietati ed esercizio di caccia in periodo di divieto generale.
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