Si chiama Bocconi Avvelenati ed è un’app realizzata dal Ministero della Salute, in collaborazione con il Centro di referenza nazionale per la medicina veterinaria forense.
Quest’applicazione, scaricabile su tutti i dispositivi smartphone, ha come obiettivo quello di segnalare la presenza, su tutto il territorio della nostra penisola, di esche e bocconi avvelenati o sospetti che mietono ancora vittime tra cani, gatti domestici e animali selvatici.
Si tratta di un’iniziativa molto importante e, soprattutto, necessaria poiché nonostante l’uso dei bocconi avvelenati sia ritenuto un reato dal 1976, purtroppo, sono ancora molto diffusi.
Quindi, per fermare questa attività criminale è necessario l’intervento non solo delle Istituzioni ma anche dei cittadini.
Scopriamo cos’è e come funziona questa nuova e innovativa applicazione.
App Bocconi Avvelenati: cos’è
L’app Bocconi Avvelenati è stata pensata e realizzata dal Ministero della Salute e dal Centro di referenza nazionale per la medicina veterinaria forense.
Nasce come evoluzione dell'IZS, Istituto Zooprofilattico Sperimetale del Lazio e della Toscana, un portale dedicato agli avvelenamenti dolosi creato nel 2019.
Una volta scaricata l'applicazione, occorre registrare il proprio profilo in modo che l’utente sia rintracciabile; questa procedura serve per evitare segnalazioni false che potrebbero far collassare il sistema.
L’utente può anche inviare una foto dell’esca segnalata, in modo che possa essere anche geolocalizzata.
Come funziona “Bocconi Avvelenati”
L’app Bocconi Avvelenati funziona tramite segnalazione dei cittadini, che una volta registrati possono inviare una segnalazione sulla presenza di un’esca sospetta caricando una foto.
Questo procedimento fa scattare l’allerta ai servizi veterinari e al Sindaco della regione di riferimento; poi saranno i nuclei cinofili dei Carabinieri a ispezionare l’area.
Quest’applicazione è un vero e proprio sistema di prevenzione, perché attraverso le segnalazioni i proprietari di cani o gatti possono consultare la mappa e verificare la presenza di eventuali pericoli per il loro animale.
Il Ministero della Salute ha dichiarato che il fenomeno delle esche avvelenate rappresenta un “problema di sanità e incolumità pubblica in quanto, oltre a rappresentare un rischio per gli animali domestici e selvatici, comprese le specie in via d’estinzione, costituisce un grave pericolo per l’ambiente e per l’uomo, in particolare per le categorie più a rischio quali i bambini”.