lunedì 13 dicembre 2021

IN CIRCOLAZIONE 6 MILIONI DI CAPI DI PELLICCIA DI CANE (murmasky)

ROMA (13 DICEMBRE 2021) Sull'etichetta viene indicato il termine "Murmasky), ma non tutti sanno che in realtà il murmasky altro non è che il cane procione, allevato prevalentemente in Cina per essere poi ucciso e squoiato e il suo pelo soffice usato per farne pellicce e inserti di pelliccia largamente venduti ancora oggi in Italia in particolare sotto forma di cappelli ed inserti per cappotti e per guanti, ma anche come decorazioni di ciabatte ed altri prodotti. "In Italia la vendita della pelliccia animale non è vietata ma crediamo che la gente sappia che dietro l'etichetta murmasky in realtà si nascondono pellicce di un canide noto anche come cane procione allevato nei paesi dell'est asiatico proprio a questo scopo- scrice in una nota l'AIDAA Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente- tenuti in gabbie strettissime e arrivati all'età di due o tre anni vengono scuoiati non sempre da morti e le pelli vendute alle concerie mentre la carne in parte va al consumo umano di quelle terre. Noi - conclude la nota AIDAA- chiediamo alla gente di non comperare pellicce derivate dalla sofferenza di animali ma di rivolgersi a materiali ecologici e sintetici che sono belli e riscaldano quanto se non di piu delle pellicce vere. Purtroppo il mercato di questi capi ed inserti è florido e si calcola che in Italia sin 6 milioni i capi in circolazione"


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